Home Politica Il PUM è la chiave che apre il futuro della città

Il PUM è la chiave che apre il futuro della città

0

AREZZO – Il futuro della mobilità ad Arezzo è stato al centro del convegno che si è svolto oggi in palazzo comunale. Nel saluto del Sindaco Fanfani, nella relazione dell’Assessore Roberto Banchetti e negli approfondimenti dei tecnici intervenuti, sono emersi sia gli scenari a breve termine che la strategia più generale per gli anni futuri. Ecco il Pum, il piano urbano della mobilità, scelta amministrativa volontaria dei singoli enti comunali che ad Arezzo ha già registrato alcune realizzazioni.
Gli obiettivi dell’Amministrazione aretina sono sintetizzabili in sei punti: limitazione del traffico nel centro urbano, integrazione tra i diversi modi di trasporto (privato, pubblico, ciclabile e pedonale), rafforzamento dell’accessibilità al centro della città con un trasporto pubblico ad alta frequenza; fluidificazione della viabilità di accesso e di gravitazione; miglioramento della sicurezza stradale e promozione della mobilità ciclabile.
Per raggiungere questi obiettivi, è necessario superare alcune criticità del sistema di mobilità aretina. Dobbiamo quindi ricordare che la città è un importante polo che attrae e genera traffico automobilistico e che l’attuale organizzazione della sosta non è in grado di operare una riduzione del numero delle auto in ingresso e questo anche perché il servizio di trasporto pubblico ha linee vecchie di decenni e scarsamente integrate con l’attuale sistema di parcheggi. Inoltre siamo in presenza di forti flussi di traffico sugli assi di attraversamento del centro cittadino e di alcuni incroci fortemente critici.

Il Piano Urbano della Mobilità nasce, quindi dall’analisi della situazione esistente e dalla conseguente necessità di trasformazioni e non di semplici aggiustamenti.
Inoltre siamo di fronte, e non da oggi, alla sostanziale saturazione degli spazi utilizzabili per il mezzo privato: strade, parcheggi, aree. Questo oggettivo “completamento” mette frequentemente a rischio l’intero sistema della mobilità cittadina. Sono sufficienti situazioni di particolare maltempo oppure eventi anche di piccola e media dimensione.
Non sono ipotizzabili, indipendentemente anche da considerazioni di natura politica, una ulteriore espansione degli spazi dedicati alle auto, che è ormai oggettivamente impossibile. Si tratta, quindi, di progettare e definire un Piano della Mobilità, il primo nella storia del Comune di Arezzo e uno dei primi in Italia, che immagini e concretizzi una nuova mobilità basata su criteri scientifici di analisi della situazione e di scelte innovative che abbiano, quali criteri ispiratori, la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, il risparmio energetico, la qualità della città e, conseguentemente, della vita delle persone che vi abitano.
Da qui le scelte connesse ad un nuovo modello di mobilità urbana che “filtri” con parcheggi esterni il traffico in entrata in città e che offra strumenti di mobilità alternativa, a cominciare dalla bicicletta e dagli shutlle. E’ un modello che richiede nuove strutture ma anche nuove sensibilità. Da qui passa la riprogettazione non solo della città ma anche del modo di vivere questa stessa città.

Nella sua relazione, l’assessore Banchetti ha indicato le più significative misure necessarie per raggiungere gli obiettivi che l’Amministrazione comunale si è data.
Vediamoli uno per uno. Per quanto riguarda la limitazione del traffico, il tema è quello di una diversa regolamentazione della sosta. Per l’integrazione funzionale tra le diverse forme di mobilità, le azioni sono quelle relative al potenziamento della rete di parcheggi semicentrali con la funzione di drenare il traffico; all’integrazione con differenti modelli di trasporto, ad un nuovo sistema segnaletico di indirizzamento ai parcheggi. A proposito dell’accessibilità al centro urbano, si ipotizza un nuovo servizio di trasporto pubblico ad alta frequenza che sia integrato con la rete dei parcheggi e volto con l’utilizzazione di shuttle, cioè mezzi pubblici ecologici di ridotte dimensioni.
Altro obiettivo qualificante è la fluidificazione del traffico sulla viabilità di accesso e di gravitazione. Quindi disciplina della circolazione in via Guido Monaco, rotatoria via Giotto – viale Signorelli – via Crispi, nodo piazza della Repubblica, viabilità zona Palazzo di Giustizia, rotatoria via dei Carabinieri – raccordo autostradale – tangenziale, viabilità zona Indicatore (interporto), doppio senso di circolazione sottopasso di via Baldaccio d’Anghiari e disciplina circolazione via Veneto – via Masaccio.
Gli ultimi due obiettivi presentati al convegno sono stati la sicurezza stradale e quindi l’attivazione dell’osservatorio comunale sulla incidentalità stradale e la mobilità ciclabile con il potenziamento della rete di piste e con l’attivazione del servizio di bici a noleggio.
Il piano della sosta prevede l’ampliamento delle zone pedonali e della Ztl B, l’individuazione di percorsi pedonali e ciclabili (il percorso pedonale via Mazzini – Borgo Santa Croce per completare il percorso di attraversamento pedonale nella parte alta della città, la riqualificazione degli assi ottocenteschi rappresentati da via Petrarca – via Roma – via Crispi, la realizzazione di percorsi ciclabili), la riorganizzazione della sosta su strada. Il sistema dei parcheggi semicentrali è quello destinato a frenare l’ingresso delle auto in città ed è articolato in sei strutture: Baldaccio (850 posti), Mecenate ( 318 con potenzialità fino a 500), Palazzo di Giustizia (400), San Donato (900), Pietri – Catona (400 esistenti e 250 a progetto), Gioco del pallone (150 a progetto).
Il sistema dei servizi navetta prevede due linee: una in partenza dal Baldaccio e l’altra da via Mecenate.
Nel convegno sono stati presentati anche i principali interventi infrastrutturali in fase di progettazione. Divisi in due grandi gruppi. Periferici: viabilità di servizio Interporto di Indicatore (cavalcavia ferroviario – bretella di aggiramento agglomerato urbano – rotatoria di accesso interporto – eventuale adeguamento strada provinciale esistente – doppia rotatoria in località Ponte a Chiani; rotatoria via dei Carabinieri funzionale all’accesso uscita dal nuovo insediamento e collegamento raccordo-tangenziale-viabilità di penetrazione cittadina; completamento viabilità zona industriale “la Carbonaia”. Centrali: nuova viabilità di collegamento via Trento Trieste via Fonte Veneziana a servizio dei nuovi insediamenti in zona Palazzo di Giustizia; rotatoria via Giotto – via Crispi – via Signorelli e riqualificazione asse via Vittorio Veneto.
Infine il potenziamento delle piste ciclabili previsto nel Piano delle opere. Per il 2010: torrente Bicchierata, Via Raffaello Sanzio – via Giotto; via Nenni – ospedale – via Laschi; università – Duomo vecchio – stazione; Ponte a Chiani – via Calamandrei; via della Fiorandola; via Crispi – via Roma.