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Il Sindaco di Anghiari per il giorno del ricordo

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Il Sindaco di Anghiari per il giorno del ricordo

ANGHIARI – Il 10 febbraio è , per legge dello Stato, il giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo di oltre 350.000 italiani dall’Istria. Un altro momento collettivo di riflessione per ricordare una tragedia per tanto tempo dimenticata. Un oblio causato da fattori storici-politici e da tante piccole e grandi convenienze. Nella zona Giuliano-Dalmata i nazionalismi e i totalitarismi, d’ogni colore, hanno calpestato e distrutto luoghi e persone ed hanno violato i più elementari diritti umani. Una terra che ha visto consumarsi da parte delle milizie di Tito, crimini feroci ed un’odiosa pulizia etnica nei confronti degli italiani.
Il 27 gennaio è stato “ il giorno della memoria”, il ricordo dell’olocausto e della Shoah e niente può essere paragonato a quell’orrore, l’orrore assoluto. Ma le foibe e l’esodo di tanti italiani sono ancora una pagina di storia con cui la sinistra deve fare i conti fino in fondo e superare e rimuovere un colpevole silenzio durato per troppi anni. Dobbiamo tutti opporci, con la forza dell’indignazione e della memoria, alla negazione dei diritti umani, alla violenza barbara che calpesta le vite e i luoghi. La memoria è per la Toscana, il valore fondamentale della nostra civiltà e il simbolo del nostro impegno per la tutela dei diritti inviolabili dell’uomo ovunque e da chiunque essi siano violati.
Ad Anghiari anche quest'anno il 7 febbraio , eravamo in tanti a Renicci, campo di concentramento fascista n. 97, per ricordare. . In quel campo passarono migliaia di sloveni e di croati deportati dagli italiani e oltre 150 di loro morirono in condizioni disumane. Anche ad Anghiari per troppo tempo abbiamo dimenticato. Adesso ci rendiamo tutti conto di quanto è necessario non dimenticare per evitare il ripetersi delle grandi tragedie del secolo scorso. Le Foibe e Renicci rappresentano vicende drammatiche unite dal filo della storia. Ormai è giunto il tempo di “una memoria intera” una memoria che non divide il giudizio sugli orrori. Le istituzioni hanno il dovere di lavorare perché attorno a vicende terribili come queste si ritrovi, si riconosca e si rispetti la storia. Partendo da questo riconoscimento possiamo sconfiggere l’odio, la violenza e il razzismo e costruire un mondo migliore di pace e tolleranza.