Roma (Adnkronos) – L'associazione islamica sciita 'Imam Mahdi' ha organizzato nella sede di Roma la commemorazione dell'Ashura e la celebrazione del capodanno islamico. In programma da stasera fino al 16 dicembre tutta una serie di incontri e riti religiosi. Secondo quanto ha spiegato il portavoce dell'associazione, Hussein Morelli, ad AKI – Adnkronos International, "le celebrazioni quest'anno saranno guidate dall'Hujjatulislam Seyyed Hosseyn Ebrahimian, un religioso formatosi presso la Hawza 'Ilmiyyah di Qom in Iran". Ebrahimian e' noto anche per essere il responsabile dell'ufficio di rappresentanza dell'Imam Khamenei nelle universita' iraniana di Mazandaran. Il 7 dicembre inizia infatti per i musulmani il nuovo anno dell'Egira, il calendario islamico, che e' arrivato al 1432. Quello che inizia oggi e' il primo mese dell'anno, il mese di Muharram, che per gli sciiti e' il mese del lutto e del dolore, perche' nell'anno 61 dell'Egira (680 d.C.) l'imam Husayn, nipote di Maometto, con un gruppo di seguaci, parti' da Medina alla volta di Kufa, in Iraq, viaggio che si e' concluso invece tragicamente nella desolata piana di Karbala con il martirio suo, dei suoi familiari e dei suoi fedeli discepoli. In Piemonte i musulmani sciiti si riuniranno sabato prossimo a Torino per una processione in occasione della Ashura. Secondo quanto ha annunciato Mohsin Corrado, portavoce dell'associazione sciita 'la Porta della Conoscenza' di Torino, ad Aki, e' tutto pronto per la processione di sabato che vedra' la partecipazione di circa 250 musulmani sciiti provenienti da tutta la regione. "E' la prima volta che organizziamo un evento di questo genere in citta' – spiega – il percorso della processione prevede la partenza da Porta Nuova alle 11 e l'arrivo a Piazza Vittorio Veneto. Abbiamo gia' informato le forze dell'ordine con le quali siamo in contatto per permettere all'iniziativa di riuscire senza problemi". A differenza di quanto accade durante la cerimonia dell'Ashura in Libano, ed in alcune zone dell'Iran e dell'Iraq, durante la processione sciita di Torino i fedeli non eseguiranno la pratica dell'autoflagellazione o del taglio simbolico della fronte con un rasoio, che rappresenta la volonta' di sacrificare il proprio sangue per l'imam Hussein. "Io sono contrario a questo genere di cose – ha aggiunto Mohsin – noi qui ci limiteremo a fare come avviene nella maggior parte dei paesi sciiti dove mostreremo il nostro dolore per la morte dell'imam battendo con forza le mani sul petto in segno di lutto". Oltre ad alcune decine di italiani l'associazione sciita conta sulla presenza di numerosi profughi afgani presenti nella regione, che sono di fede sciita, e sulle famiglie iraniane residenti da anni nel nord Italia. I riti saranno guidati da un religioso iracheno, Zulfiqar Ali Najfi, che risiede a Londra anche se ha studiato nell'universita' islamica della citta' santa sciita di Najaf, a sud di Baghdad. Quello di Torino sara' il primo evento di questo genere organizzato in Piemonte dagli sciiti italiani. In passato sono state organizate iniziative simili a Brescia, tre anni fa, e a Cesano Boscone, in provincia di Milano, due anni fa. In quest'ultimo caso c'erano stete forti proteste da parte di alcuni politici e attivisti locali per il fatto che il sindaco aveva dato il permesso alla comunita' pachistana di festeggiare l'Ashura. A scendere in campo contro la processione e' stato in particolare Antonia Parisotto, in veste di portavoce dell'associazione locale O.D.D.I.I, secondo il quale "tutto si e' svolto sotto gli occhi sgomenti e spaventati dei cittadini, che si sono trovati di fronte a una marea di persone urlanti, che inneggiavano con frasi e gesti poco rassicuranti, ma del cui significato erano impossibilitati a comprendere la realta'". Secondo l'attivista milanese "in quell'occasione per poco non si e' rischiato uno scontro fra comunita' italiana e pachistani quando alcuni italiani dalle loro finestre hanno lanciato oggetti verso i manifestanti".

Articlolo scritto da: Adnkronos