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J’accuse dell’arcivescovo di Dublino

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CITTA' DEL VATICANO – ''Ci sono forze potenti nella Chiesa in Irlanda che preferirebbero che la verità sullo scandalo degli abusi non emergesse'', ''ci sono inoltre segni preoccupanti di rifiuto inconscio da parte di molti circa l'entità degli abusi che si sono verificati''.In quanto alla gestione dell'intera vicenda da parte della Chiesa, ''essa è stata disastrosa'' e le norme in materia di abuso spesso ''non sono applicate con il rigore necessario''.
E' quanto ha detto l'arcivescovo di Dublino, mons. Diarmuid Martin, in un discorso tenuto due sere fa ai Cavalieri di San Colombano a Eli House, nella capitale irlandese. Martin ha parlato a lungo del futuro della Chiesa in Irlanda facendo il punto su quanto sta accadendo dopo l'esplosione dello scandalo abusi che ha travolto l'episcopato d'Irlanda e il sistema delle scuole cattoliche.
Le parole dell'arcivescovo, uno dei protagonisti della battaglia contro gli abusi sessuali in Irlanda, sembrano fare quasi da eco a quanto ha affermato il Papa nel corso del suo viaggio in Portogallo, durante il quale ha affermato che il peccato, rispetto alla vicenda abusi, è dentro la Chiesa e ha definito terrificante la pedofilia del clero. Mons. Martin nel corso della sua lunga conferenza ha affermato: ''La verità ci renderà liberi, anche quando questa verità è scomoda. Ci sono segni di rifiuto inconscio da parte di molti circa l'entità degli abusi avvenuti all'interno della chiesa di Gesù Cristo in Irlanda e su come sono stati coperti. Ci sono altri segni di rifiuto del senso di responsabilità rispetto a quanto è accaduto. Ci sono ancora segnali preoccupanti che, nonostante le normative solide, tali norme non siano rispettate con il rigore necessario''.
''A livello puramente personale – ha affermato Martin nel corso del suo lungo intervento – da quando sono diventato arcivescovo di Dublino, non mi sono mai sentito così avvilito e scoraggiato circa il livello di disponibilità ad iniziare veramente quello che dovrà essere un percorso doloroso di rinnovamento''.
Ancora Martin ha manifestato la sua sorpresa per il modo in cui studiosi e pubblicisti appartenenti cattolici si esprimono ora come esperti circa l'origine degli abusi sessuali nella Chiesa, ''come se fossero totalmente estranei allo scandalo''. L'arcivescovo a questo proposito ha chiamato in causa le responsabilità di una cultura interna alla Chiesa ''che ha prodotto sia coloro che hanno abusato sia una cattiva gestione dei casi''. ''Alcuni rispondono – ha poi aggiunto proseguendo l'analisi del problema – che gli abusi sessuali dei preti costituisce solo una piccola percentuale degli abusi sessuali dei bambini nella nostra societa' in generale. Questo e' un dato di fatto. Ma questo fatto importante non dovrebbe mai apparire in alcun modo come un tentativo di sminuire la gravità di quello che ha avuto luogo nella Chiesa di Cristo''.
''La Chiesa – ha affermato l'arcivescovo – è diversa: la Chiesa è un luogo dove i bambini dovrebbero essere oggetto di speciale protezione e cura. Il Vangelo ci presenta i bambini in una luce speciale'' e riserva alcuni dei suoi strali più ''a coloro che ignorano o scandalizzare i bambini in qualsiasi modo''. In quanto alle vittime, l'arcivescovo ha osservato che queste ultime hanno visto ''la loro infanzia rubata''.
''Nei miei anni come arcivescovo – ha aggiunto – ho imparato moltissimo dai sopravvissuti, come mi hanno permesso di conoscere qualcosa del loro dolore e delle loro speranze e anche del vuoto spirituale che è rimasto a molti a causa del tradimento da parte della loro chiesa''. ''Io uso il termine vuoto spirituale – ha detto ancora Martin – perché è un'espressione che hanno utilizzato alcuni sopravvissuti per esprimere come si sentono nella loro vita'', e tuttavia ha spiegato ancora l'arcivescovo, essi sono stati in grado di trasmettermi ''una forza spirituale profonda, per questo li ringrazio''.

Articlolo scritto da: Adnkronos