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Kirghizistan, scontri a fuoco in due città

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ISLAMABAD – E' sempre più drammatica la situazione in Kirghizistan, dopo che il governo provvisorio ha autorizzato la polizia a sparare contro i dimostranti. Il bilancio dei morti sale a 82 e quello dei feriti a oltre 1.000 . Il protrarsi delle violenze, le peggiori dallo scorso aprile, quando fu spodestato il presidente Kurmanbek Bakiyev, ha costretto il governo ad interim a dichiarare lo stato di emergenza in due città del sud del paese, Osh e Jalalabad, epicentro degli scontri.
Gruppi armati hanno bruciato case e negozi nonostante il coprifuoco. Scontri a fuoco si sono verificati oggi nelle due città, secondo un abitando di Osh, citato dall'agenzia cinese Xinhua, nella città ci sono scontri in quasi ogni angolo. Una situazione che ha spinto il governo ad autorizzare le forze di sicurezza a respingere gli attacchi e fermare le distruzione di edifici con l'uso di armi da fuoco. "Stanno crescendo -afferma l'esecutivo in un comunicato – le violenze, i saccheggi e i massacri. Se non prendiamo misure opportune ed efficaci i disordini potrebbero diventare molto più seri e trasformarsi in un conflitto regionale".
Il deposto presidente kirghiso Kurmanbek Bakiyev ha negato di essere dietro gli scontri e ha definito incompetenti i membri del governo provvisorio a Bishkek. Bakiyev, citato dall'agenzia russa Interfax, si trova a Minsk , in Bielorussia. "Oggi – ha detto – la repubblica del Kirghizistan si trova sull'orlo del collasso. La gente muore e nessuno di quelli che sono attualmente al potere è in grado di proteggere le loro vite". Quanto alle accuse che lui e il suo clan siano all'origine degli scontri tra kirghisi e minoranza uzbeka, l'ex presidente ha tagliato corto: "E' una menzogna", ha detto.
Ieri il presidente provvisorio Roza Otunbayeva ha chiesto a Mosca di aiutare il governo di Bishkek con le proprie forze armate, ma la Russia ha replicato che le proprie forze già presenti in Kirghisia non interverrano. "Si tratta di un conflitto interno e la Russia non vede per ora le condizioni per contribuire a risolverlo", ha dichiarato Natalya Timakhova, portavoce del presidente Dmitry Medvedev.
Gli Stati Uniti hanno per parte loro chiesto "un rapido ripristino della pace dell'ordine pubblico".
Intanto almeno 15 studenti pachistani sono stati presi in ostaggio dai ribelli in Kirghizistan, uno sarebbe stato ucciso. Lo riferiscono media locali citati dal ministero degli Esteri del Pakistan a Islamabad. Il ministero ha annunciato di essere in contatto con il suo ambasciatore in Kirghizistan e di star cercando di ottenere la liberazione degli ostaggi.

Articlolo scritto da: Adnkronos