Home Politica L’opposizione si fa con presenza e con i fatti; non con i proclami

L’opposizione si fa con presenza e con i fatti; non con i proclami

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AREZZO – Dichiarazione di Raffaello Giorgetti, Giuseppe Matteucci e Franco Barbagli, Consiglieri Comunali di Arezzo Futura: «Le ragioni della nostra uscita da FI nel PdL per essere liberi, secondo il mandato ricevuto dai nostri elettori, di fare una vera opposizione a questa sgangherata maggioranza è stata determinata dalla sistematica mancata opposizione fatta da FI finora in Consiglio Comunale per la totale assenza del partito. Infatti, basta leggere gli specchi riepilogativi delle presenze in aula o nelle commissioni dei vari consiglieri per sincerarsene. I tabulati, per chi vorrà, sono a disposizione e così i cittadini sapranno, leggendo i numeri, chi si è impegnato, come e con quali risultati. Gli attuali vertici del PdL hanno meno presenze in Consiglio in questi tre anni e mezzo di tutti e così nelle commissioni ove qualcuno ha percentuale 0. Sfidiamo la dirigenza del PdL a dimostrare il contrario.
Che non siamo andati a caccia di poltrone, né abbiamo sgomitato per ottenere il doppio, triplo o quadruplo incarico, possibilmente retribuito, solo per apparire e non per fare è provato dal rifiuto di partecipare a un Coordinamento Provinciale inconsistente o di non assumere ruoli nel gruppo consiliare di fatto inesistente.
Chi ha dimostrato di essere estraneo al Popolo della Libertà, che per una vera opposizione ha dovuto contare solo su di noi, è stata invece questa dirigenza, essa sì inconcludente e autoreferenziale che, dopo aver ulteriormente diviso il partito, ha sbagliato scelte strategiche e candidature, portando ai minimi storici FI, e non sapendo sfruttare i momenti politici favorevoli. Non va fatta volutamente confusione fra i risultati elettorali delle recenti consultazioni europee con quelli delle contestuali provinciali ove la differenza in meno di quest’ultime supera i 9.500 voti, così dimostrando una partigiana o incapace lettura dei dati. Quando mai questo coordinamento provinciale, dalla sua costituzione, ha preso decisioni di rilievo sui problemi veri di Arezzo o della Provincia cominciando per esempio a vagliare le probabili candidature occupandosi invece solo di organizzare i gazebo? Un partito forte e radicato nel territorio, che in esso voglia realmente incidere, dovrebbe avere una sede aperta agli eletti, agli iscritti, ai simpatizzanti e ai cittadini per molte ore del giorno per dibattere i problemi, confrontarsi, decidere e non far politica con vuoti proclami.
Abbiamo la sensazione che purtroppo la nostra non sarà l’ultima uscita e ciò sarà solo da imputare a questa dirigenza che sta portando alla dissoluzione di FI nel PdL: questo, sinceramente, per noi è un dolore. Se poi la nostra uscita sarà servita come stimolo per svegliarsi dal torpore sarà già un primo risultato positivo.»