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La Bertè in ospedale con il femore rotto

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La Bertè in ospedale con il femore rotto

ROMA – ''Quando guarirò, ho voglia di fare un calendario! Lo dico sul serio. Ho ancora le gambe più belle del panorama musicale italiano''. Ricoverata agli Istituti clinici Zucchi di Monza a causa della rottura del femore, Loredana Bertè si racconta in esclusiva a 'Tv sorrisi e canzoni', in edicola domani. Parlando del suo incidente la Bertè dice: ''Ero vicino agli studi Rai. Stavo andando a cercare una casa. E' da un anno che la cerco per scappare dall'inferno della mia attuale abitazione con i vicini che mi fanno la guerra''.
''Camminavo su una strada non asfaltata – aggiunge la cantante – All'improvviso sono inciampata e caduta. Mi sono subito resa conto di essermi fatta male. Non sbagliavo. Mi ero rotta il femore, riportando anche un forte trauma al bacino. Un dolore tremendo''.
Per ironia della sorte, l'interprete più intemperante della canzone italiana è stata operata da un chirurgo molto particolare. ''Ho incontrato il mio salvatore – dice – il mio angelo custode. E' il dottor Walter Pascale, mio ex batterista nel 1979, oggi un grande luminare nel settore ortopedico che, tempo fa, ha operato anche un'altra mia grande amica: Gianna Nannini. Mi ha ricoverato e il giorno dopo mi ha operato per oltre due ore. L'intervento è andato bene''.
Ora la Bertè, che ha un'infermiera personale e spesso si intrattiene al telefono con l'amico Renato Zero, dovrà affrontare tre mesi di fisioterapia. Ma nessuno la va a trovare: ''Vorrei che le persone che mi conoscono e che mi sono vicine possano capire che non sono in una Spa a far massaggi, ma in una clinica con una gamba da ricostruire e mi muovo ora con la sedia a rotelle, ora con le stampelle''.
E intanto mette sottosopra l'intero reparto con infinite richieste: ''La tv non va bene, vorrei un plasma con canali satellitari. Il citofono per chiamare le infermiere è rotto. Mi manca la mia musica! E non ho vestiti: possiedo un perizoma di pizzo nero e basta'', conclude la Bertè.

Articlolo scritto da: Adnkronos