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La Fiat licenzia un operaio di Termoli

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ROMA – Ancora licenziamenti alla Fiat. Dopoi tre casi di Melfi e quello di Mirafiori, oggi un operaio della Power Train della Fiat di Termoli, del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso, è stato licenziato dall'azienda per aver partecipato al presidio davanti al Giambattista Vico di Pomigliano d'Arco lo scorso 22 giugno, in occasione del referendum in fabbrica.
Dura la reazione di Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, che commenta: ''Marchionne stomachevole, continua a licenziare operai come nulla fosse, nell'assoluto silenzio-assenso di Sacconi e del governo tutto''.
Intanto, la Fiom torna a scioperare venerdì per due ore. ''La Fiat ha deciso di distribuire centinaia di milioni agli azionisti e di aumentare del 40% i compensi ai massimi dirigenti. Alle lavoratrici ed ai lavoratori, con salari già bassi, non vuole dare niente'', afferma in una nota il Coordinamento nazionale Fiom-Cgil del gruppo Fiat. La Fiom, si legge nella nota al termine della riunione, ''rivendica: la corresponsione immediata di una cifra non inferiore quella dell'anno scorso (600-800 euro) a tutti i dipendenti, anche a quelli in Cassa integrazione; il ritiro dei licenziamenti a carattere intimidatorio a Melfi e a Mirafiori; l'apertura di un negoziato sulle prospettive industriali e occupazionali del Gruppo connesse alla costituzione di due società (Auto e Fiat Industrial), respingendo la strategia perseguita a Pomigliano di contrapporre lavoro e diritti''.
Il Coordinamento nazionale del gruppo Fiat ''decide per venerdì 23 luglio 2 ore di sciopero, con modalità di gestione a livello di stabilimento. Mercoledì 28 luglio, a Roma, dalle 11, incontro in piazza Montecitorio con i gruppi parlamentari e con le forze politiche per denunciare il clima antidemocratico e intimidatorio in Fiat; all'incontro parteciperanno rappresentanti di tutti gli stabilimenti del gruppo''.

Articlolo scritto da: Adnkronos