Home Cultura e Eventi Cultura ‘La natura dentro’ una mostra di Antonio Pedretti

‘La natura dentro’ una mostra di Antonio Pedretti

0

AREZZO – Presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Arezzo (piazza San Fran-cesco, 4), verrà inaugurata venerdì 14 maggio 2010, alle ore 18, un’importante mostra di Antonio Pedretti (Gavirate, 1950), pittore tra i maggiori in ambito contemporaneo, nonché riconosciuto protagonista in quell’ambito del Natura-lismo europeo che affonda le proprie radici nella lezione di Constable, Turner e Segantini. L’esposizione, curata da Giovanni Faccenda e organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Arezzo e da Casa d’Arte San Lorenzo, presenta una cinquantina di lavori recenti, in gran parte inediti, su tela e su carta, di un artista che ha riscosso nel tempo l’apprezzamento di alcuni celebri critici, quali, fra gli altri, Enrico Crispolti, Enzo Fabiani, Paolo Levi, Flaminio Gualdoni, Marco Goldin, Achille Bonito Oliva, Luciano Caprile e Vittorio Sgarbi.
Di rilievo, anche le parole con le quali Renato Guttuso ebbe a salutare il suo esordio sulla scena artistica: «Non si può non essere colpiti dalla sicurezza con cui il tuo segno, le tue note di colore definiscono un paesaggio, una figura, un intero nei suoi tratti es-senziali».
“Il fatto che ci sia – ha ricordato Giovanni Faccenda – una sezione dedicata ai sassi è una suggestione forte e un omaggio dell’artista a Piero della Francesca. L’allestimento è pensato con in mente molti musei americani dove certe opere vengono poggiate a terra. La mostra è importante perché potrebbe preludere a una partecipazione di Perdetti alla prossima Biennale di Venezia”.
“Sono grato a Perdetti – ha continuato il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Caroti – per l’opera, a tecnica mista su cartoncino, dal titolo ‘Prime emozioni’ che donerà al Comune di Arezzo. Come tradizione, verrà esposta nella prima seduta utile di Consiglio Comunale perché i consiglieri possano visionarla”.

Così scrive ancora Giovanni Faccenda nel catalogo della mostra: «Vibra, perpetuo, nella rappresen-tazione che indovini febbrile di luoghi consolidati nella mente, ma ogni volta risorti e risolti in una iconografia abitata da tensioni mutevoli, il complesso scavo di un artista portato per indole ad indagare in quei territori floridi di poesia dove sommessamente alligna una vegetazione inquieta, variegata di fronde, arbusti e fili d’erba che riverbe-rano nell’animo di chi guarda intense sensazioni.
La pittura assume questi e altri pretesti, al volgere di un percorso emozionale che conserva sulla tela – e, nondimeno, quando Pedretti se ne serve, sulla carta – alternan-za di fremiti e stati d’animo, nel consueto intersecarsi di luci ed ombre, rivelatrici di effervescenze interne emblematiche. I motivi divergono: siano scorci lacustri, intricati canneti o pianure lombarde ammutolite sotto larghe campiture di bianco, mantengono ugualmente le peculiarità di un gesto pittorico che si esalta nelle grandi dimensioni dei supporti, tanto da raggiungere una spazialità singolare in quelle versioni agresti nelle quali taluni ricercati disequilibri procurano un vertiginoso disorientamento.»