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La terra nella morsa della mafia

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ROMA – I tentacoli della piovra si allungano sulle campagne e l'azienda 'Mafie spa' fattura qualcosa come 50 miliardi l'anno, solo in agricoltura. Più di 150 reati al giorno, sei ogni ora e, un agricoltore su tre ha subito e subisce gli effetti della criminalità organizzata. E' la denuncia della Cia-Confederazione italiana agricoltori per voce del suo presidente Giuseppe Politi, che oggi, nell'aprire i lavori della V Assemblea elettiva nazionale, ha evidenziato il fenomeno della criminalità organizzata in molte regioni italiane. L'interesse delle organizzazioni criminali, dunque, non riguarda unicamente i settori sui quali c'è ormai una consolidata letteratura: edilizia, smaltimento dei rifiuti, autotrasporto, sanità.
E' quanto emerge dal terzo rapporto sulla 'Criminalità in agricoltura' presentato sempre dalla Cia. Furti di attrezzature e mezzi agricoli, usura, racket, abigeato, estorsioni, il cosiddetto 'pizzo', discariche abusive, macellazioni clandestine, danneggiamento alle colture, aggressioni, truffe nei confronti dell'Unione europea, 'caporalato', abusivismo edilizio, saccheggio del patrimonio boschivo. E a proposito di lavoro nero, dove si annida più facilmente la 'piovra', il presidente della confederazione ha detto: "ci impegnamo a contrastare il lavoro nero con la dovuta efficacia, nel nostro codice etico vi è un articolo contro ogni tipo di abuso del lavoro" ha detto Politi.
"Abbiamo condiviso il Piano straordinario di vigilanza varato dal Governo ma bisogna andare avanti – ha continuato Politi – su tre capitoli: governo del mercato del lavoro, integrazione degli immigrati e valorizzazione del lavoro regolare sono ancora in gran parte da scrivere". Tra l'altro ha sottolineato Politi all'Assemblea, "appare contraddittorio che il Governo da un lato contrasta il lavoro irregolare, dall'altro penalizza quello regolare con la cancellazione delle agevolazioni contributive nelle aree svantaggiate".
L'attenzione rivolta dalla criminalità all'agricoltura -si legge nel rapporto Cia – è particolarmente rilevante perché il settore è un terreno nel quale si sviluppa un 'business' di grosse dimensioni. Di qui, l'interesse ad investire, riciclare e mantenere una schiera di 'sudditi' per il lavoro di manovalanza. Attraverso le campagne è possibile esercitare il controllo del territorio per utilizzarlo come base per nascondigli, oppure come punto di partenza per ulteriori sviluppi imprenditoriali.
Furti di attrezzature e di mezzi agricoli sono al primo posto per numero di reati. Il racket è al secondo, segue a debita distanza l'abigeato, un reato antico, ma in continua crescita. Ogni anno circa 100.000 animali spariscono, la gran parte destinata alla macellazione clandestina. Si tratta essenzialmente di bovini e maiali, ma anche di cavalli e in prossimità delle feste pasquali agnelli e pecore. Nello scorso biennio diverse e importanti operazioni delle forze dell'ordine hanno messo in risalto la vastità del fenomeno, che non si esaurisce alle regioni meridionali, ma tocca tutta l'Italia. Il sequestro di allevamenti di cavalli è una costante che compare in diverse inchieste.
Anche i furti di prodotti agricoli sono, di poco, meno frequenti dell'abigeato. Ma non si tratta di occasionali furtarelli. Siamo in presenza di massicce sottrazioni del prodotto (spesso direttamente dalla pianta), che prevede una scientifica e organizzata operazione di raccolta. Tra i reati si segnalano, inoltre, il danneggiamento alle colture e le aggressioni nei confronti delle persone. Reati tipici dell'avvertimento mafioso a chi si dimostra restio a cedere ai ricatti. Piu' distinti, fenomeni di usura e il pascolo abusivo.
Non meno grave è l'odioso 'caporalato', con lo sfruttamento, da parte della criminalità organizzata, soprattutto di extracomunitari (come ha messo in risalto la recente vicenda di Rosarno), molti dei quali irregolari. Meno frequenti, ma presenti, sono i furti di centraline per l'irrigazione, soprattutto nelle regioni dove c'è il problema cronico della carenza d'acqua. Per le stesse ragioni, si verificano allacciamenti abusivi ed estrazione dell'acqua da pozzi non regolari.

Articlolo scritto da: Adnkronos