Home Cronaca La verità di Ciancimino jr. su Ustica

La verità di Ciancimino jr. su Ustica

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PALERMO – Gli 007 italiani, dopo la tragedia di Ustica, l'aereo che si inabisso' per cause mai accertate il 27 giugno del 1980, si sarebbero rivolti a Vito Ciancimino. A rivelarlo e' il figlio di don Vito, Massimo Ciancimino, in uno dei verbali di interrogatorio resi, a partire dal 2008, ai magistrati della Dda di Palermo e che oggi sono stati depositati dalla Procura agli atti del processo per favoreggiamento aggravato alla mafia, a carico del generale dei carabinieri Mario Mori nell'ambito del fallito arresto del boss Bernardo Provenzano.
''Un momento in cui ci fu un grande movimento dei Servizi Segreti con mio padre fu nel 1980 – spiega Massimo Ciancimino ai pm – Non mi posso scordare: 19 giugno 1980. Mi ricordo che proprio quella sera ci fu la strage di Ustica''. In realta' e' un ricordo impreciso, perche' la strage del Dc9 dell'Itavia avvenne la sera del 27 giugno del 1980.
''Mio padre – spiega – fu chiamato subito e si incontro' uno o due giorni dopo col ministro Ruffini. Mi disse che era successo un casino e che doveva vedere, fece andare a chiamare l'onorevole Lima, fece andare a chiamare altre situazioni, altri personaggi, e quando ho chiesto a mio padre realmente cosa fosse successo, mi racconto' che gia' allora, il primo momento, si seppe della storia dell'aereo francese che per sbaglio aveva abbattuto il DC9 e che bisognava attivare un'operazione di copertura nel territorio affinche' questa notizia non venisse per niente''. ''E qualora ci fosse stato bisogno di interventi di qualsiasi tipo – aggiunge Ciancimino – loro dovevano poter contare su mio padre''. ''Loro chi?'', chiede il magistrato. E Ciancimino junior replica: ''I Servizi''. (Ter/Col/Adnkronos)

Articlolo scritto da: Adnkronos

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