Home Attualità Economia Le lavanderie invocano una legge nazionale di settore

Le lavanderie invocano una legge nazionale di settore

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AREZZO – “Noi imprenditori delle lavanderie siamo stanchi di lavorare in una giungla con centinaia di regolamenti diversi a distanza di pochi chilometri – osserva la Presidente del settore tintolavanderie di Cna Arezzo, Rossella Sorini – Per le tintolavanderie non solo ogni nazione ha le sue regole ma anche ogni regione, ogni provincia e ogni comune: centinaia di regolamenti diversi a distanza di pochi chilometri! E’ venuto il momento di una normativa almeno nazionale, che definisca anche le regole della manutenzione (metodologia, tempistica, temperature, ecc.)”.
Essenziale inoltre un rapporto di partnership con i produttori di tessuti e di abbigliamento, perché i capi d’abbigliamento siano forniti di etichette chiare e veritiere. “Le norme in questo caso ci sono – chiarisce Sorini – ma non vengono rispettate. La lavanderia deve essere considerata parte integrante del ciclo “moda” e della buona riuscita dei capi di abbigliamento. Vi immaginate le migliori
marche di automobili senza una adeguata manutenzione? Allora è normale conseguenza che si lavori per far sì che il settore della moda italiana, famosa nel mondo, possa veramente avere anche una manutenzione collaborativa”.
Per questi motivi e per individuare le strategie migliori per la qualificazione e lo sviluppo delle attività di tintolavanderia, CNA Arezzo partecipa domenica 18 aprile a Firenze al convegno su “La Manutenzione del Tessile tra presente e futuro” al quale parteciperanno, oltre ai dirigenti regionali e nazionali della Cna, esperti europei e americani.
“E’ un’occasione per farsi sentire e vedere – commenta la Presidente Sorini – vogliamo portare risultati concreti a questa categoria ingiustamente trascurata e sottovalutata che da anni è in un preoccupante trend negativo accelerato dalla crisi e dalla conseguente contrazione dei consumi. Le imprese che ancora operano sul mercato sono fortemente preoccupate, poiché sono impegnate da anni in processi di qualificazione aziendale che interessano non solo titolari e dipendenti, ma anche le attrezzature, il cui rinnovo periodico è necessario per il naturale processo di obsolescenza e per le esigenze di risparmio energetico e tutela ambientale. Anche in questo settore inoltre l’innovazione e il cambiamento della quantità e della qualità della domanda, spingono le imprese ad adeguarsi e qualificarsi, pena il rischio di uscire dal mercato”.