Home Attualità Liana Orfei: ‘Il circo ha successo perché dentro non c’è razzismo’

Liana Orfei: ‘Il circo ha successo perché dentro non c’è razzismo’

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ROMA – ''Un grande spettacolo che non delude mai la gente'', dove non conta la religione, il colore della pelle, l'appartenenza politica ma solo la passione e la bravura dei suoi protagonisti. Ecco il segreto del successo del circo secondo Liana Orfei. All'indomani del gran Gala finale del Golden Circus Festival, la manifestazione che la biondissima vedette organizza e conduce da ventisei anni al Teatro Tendastrisce di Roma, conclusasi ieri con la vittoria degli 'angeli volanti' della Corea del Nord, la poliedrica artista spiega all'Adnkronos perché, nonostante la crisi e i problemi quotidiani, il circo sia ancora nei cuori della gente.
''La gente viene al circo per ritrovare i suoi sogni, la sua infanzia, le sue origini – ha detto la Orfei – perché il circo è aggregazione, è verità. E' lo spettacolo più antico del mondo, qui non c'è distinzione di religione, distinzione politica. Prima di tutto c'è il popolo del circo, poi, al suo interno, uno può essere turco, un altro ebreo, ma non c'è mai stata e non ci sarà mai discriminazione e nessuna lite né di religione né di razza. La gente questo lo percepisce''.
Un'adolescenza trascorsa a realizzare spericolati numeri sotto lo chapiteau, il tendone che è diventato poi la sua casa, e una maturità artistica che l'ha vista protagonista di film accanto ad Orson Welles, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, diretta tra gli altri da Federico Fellini. Liana Orfei si emoziona quando ricorda, a pochi giorni dal cinquantenario della 'Dolce Vita', il suo rapporto col maestro.
''Il maestro mi chiamò tanti anni fa per il provino di 'Otto e mezzo' – ricorda Liana – ma non mi prese, perché mi disse 'Lianina, tu hai il viso troppo pulito, da bamboccia, per questo personaggio così sofferto'. Però fu proprio lui ad iniziarmi al mondo del cinema: dopo anni, infatti, feci con lui 'I Clown'''. Ma la passione di Fellini per il cinema nacque proprio attraverso la conoscenza del maestro con la famiglia di Liana Orfei, della quale era grande amico e che racconta un inedito aneddoto. ''Pensi: lui la mattina di Natale veniva, insieme a Giulietta, a svegliarci alle carovane. Bussava leggero, e diceva piano 'Buon Natale ragazzi! Buon Natale!'. All'epoca non capivo quale onore fosse che proprio lui, il grande maestro, venisse da noi. Solo ora riesco a capirne l'importanza, e anche il ruolo che noi, il circo della nostra famiglia, abbia avuto per lui, per la sua vita e per la sua carriera''.

Articlolo scritto da: Adnkronos