Pechino (Adnkronos/Dpa/Ign) – Il Premio Nobel per la pace, il dissidente cinese in carcere, Liu Xiaobo, chiede che sia la moglie a ritirare il premio. ''Xiaobo ha detto di auspicare che lei possa ritirare il premio al posto suo'', ha spiegato l'avvocato difensore di Liu, Shang Baojun, in una intervista all'agenzia di stampa tedesca ''Dpa'', dopo aver parlato alla signora Liu, Liu Xia. ''Non conosco questa persona'', è stata invece la secca risposta con cui il portavoce del ministero degli esteri cinese, Ma Zhaoxu, ha risposto a chi gli chiedeva se Pechino avrebbe autorizzato la signora Liu a recarsi a Oslo per la cerimonia ufficiale. ''Ciò che Liu deve fare e ciò che invece non deve fare viene stabilito dal sistema giudiziario, perché è un criminale condannato'', ha detto invece parlando della possibilità che la Cina autorizzi direttamente il promotore del movimento ''Charta 08'' a recarsi in Norvegia. In sostanza, l'assegnazione del Nobel al dissidente cinese Liu Xiaobo non fa cambiare politica a Pechino. Anzi, il governo, ha spiegato il portavoce Ma Zhaoxu, è irritato per il premio. "Aver dato il Nobel per la pace ad un criminale condannato in carcere dimostra una mancanza di rispetto per il sistema giudiziario cinese" -ha detto Ma- "i politici di alcuni paesi stanno approfittando di questa opportunità per attaccare la Cina. Questo non solo mostra mancanza di rispetto per il sistema giudiziario cinese, ma solleva anche grandi interrogativi sulle loro vere intenzioni"
"Quello che voglio dire -ha proseguito – è che se alcune persone vogliono cambiare in questo modo il sistema politico cinese e cercare di impedire al popolo cinese di andare avanti, questo è ovviamente un errore". Il portavoce ha poi risposto di "non avere idea" delle condizioni degli arresti domiciliari della moglie del dissidente, Liu Xia.

Articlolo scritto da: Adnkronos