Home Nazionale Manovra, Marcegaglia: ‘Il governo ha accolto le nostre richieste’

Manovra, Marcegaglia: ‘Il governo ha accolto le nostre richieste’

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REGGIO EMILIO – "Proprio qualche minuto fa ero al telefono con il ministro Tremonti e il presidente Berlusconi e penso di poter dire che le nostre richieste sono state accolte". Ad annunciarlo il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a margine dell'assemblea degli industriali di Reggio Emilia. Il numero uno di Confindustria ricorda, in particolare, che l'associazione aveva "espresso alcune perplessità sui temi fiscali e sul problema dell'articolo 45, che riguarda le rinnovabili".
Marcegaglia ricorda i temi posti da industriali e imprenditori, ovvero "un problema legato agli accertamenti fiscali, laddove per il 50% i soldi diventavano immediatamente sequestrabili prima di una sentenza di primo grado". "Eravamo contrari – rammenta – anche al tema dell'articolo 45 sulle energie rinnovabili. Noi riteniamo – sottolinea – che sia un settore su cui investire. Così com'era il provvedimento rischiava di dare un colpo molto duro a questo settore". "Mi pare di poter dire, poi aspettiamo definitivamente le decisioni, che però questi temi – ribadisce Marcegaglia – dovrebbero essere risolti".
Rispondendo a chi le chiedeva un commento circa l'eventualità di elezioni anticipate, il presidente di Confindustria ha osservato: "In questo momento andare ad elezioni o fare una crisi di governo sarebbe veramente molto negativo". Piuttosto, tiene a sottolineare il numero uno di Confindustria "noi abbiamo bisogno di stabilità, di un governo che faccia le scelte giuste per far tornare il Paese a crescere e ricreare occupazione".
Oggi è un giorno decisivo per la manovra. ''E' una giornata particolarmente calda, e non solo per la meteorologia", commenta il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, in riferimento all'imminente incontro questa sera tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
"Siamo alle prese – ha proseguito Letta – con una manovra difficile che rappresenta una crisi che non è solo italiana ma mondiale, e impone rinunce, sacrifici e questi maledetti tagli che tutti inseguono e nessuno vuole, tutti riconoscono giusti ma tutti auspicano che riguardino gli altri". "Vi è l'esigenza di far quadrare i conti dello Stato imponendo contro voglia questi tagli", ha concluso il sottosegretario.
Intanto, l'inizio dei lavori dell'Aula di palazzo Madama sulla manovra potrebbe slittare a mercoledì. A quanto si apprende i senatori dovrebbero essere impegnati, per tutta la giornata di domani, nella votazione degli emendamenti che farebbe slittare l'avvio dell'esame in assemblea al giorno successivo. La decisione finale dovrà comunque essere presa domani, nel corso della conferenza dei capigruppo, già convocata per le 13,00.
Mentre continuano i lavori della commissione Bilancio al Senato che dovrebbe licenziare il provvedimento oggi, il sottosegretario al ministero dell'Economia, Luigi Casero, ha spiegato che l'emendamento sul taglio delle tredicesime per forze di polizia, magistrati, professori universitari e diplomatici non dovrebbe essere ritirato ma modificato, con una riformulazione.
L'emendamento presentato dal relatore, Antonio Azzollini, che ha sollevato un coro di polemiche, prevede la possiblità di 'esentare' alcune voci delle retribuzioni dal blocco previsto per i dipendenti del pubblico impiego. Per assicurare comunque gli stessi risparmi, la proposta di modifica stabilisce in alternativa la possibilità di ridurre le tredicesime per il personale dirigente e non delle forze armate, dei vigili del fuoco, il personale di magistratura, i professori e ricercatori universitari, per il personale di carriera prefettizia, per il personale diplomatico e il personale della carriera dirigenziale penitenziaria.
Già approvato invece dalla commissione Bilancio del Senato l'emendamento che innalza a 65 anni l'età delle donne nel pubblico impiego per andare in pensione. La proposta di modifica presentata dal relatore, Antonio Azzollini, ha avuto il via libera con una correzione arrivata grazie all'approvazione del subemendamento presentato da Maria Ida Germontani (Pdl), che cambia ancora una volta il sistema di agganciamento all'aspettativa di vita del sistema pensionistico.
La prima revisione, fissata al 2016 nell'ultima edizione dell'emendamento, cioè dopo un anno dall'entrata in vigore del sistema, viene spostata al 2019. Quindi il primo aggiornamento arriverà dopo quattro anni dall'entrata in vigore del sistema di calcolo, mentre successivamente la revisione sarà effettuata ogni tre anni. Cancellato dall'ultima versione del relatore il 'refuso' che agganciava all'aspettativa di vita anche le pensioni con 40 anni di contributi.

Articlolo scritto da: Adnkronos