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Manovra, proposta cedolare secca per gli affitti

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ROMA – Una cedolare secca sugli affitti per agire in un settore in cui l'evasione è palese, visto che ci sono 10 milioni e 32mila case che risultano sfitte. La proposta è del presidente della Commissione Finanze del Senato, Mario Baldassarri, che vorrebbe fosse introdotta nella manovra che sta per iniziare il suo iter in Parlamento. L'ipotesi trova subito il consenso dei proprietari dell'Uppi e il sostegno della Confedilizia, che da tempo ne ha fatto una propria battaglia. Scettici gli inquilini rappresentati dal Sicet, che evidenziano come sia inutile senza altre misure di sostegno a chi paga gli affitti.
"Sulla lotta all'evasione aggiungerei la cedolare secca sugli affitti", considerato che "è un settore in cui l'evasione è palese, con 10 mln e 32mila case che risultano sfitte" dice Baldassarri all'ADNKRONOS. Secondo il presidente della Commissione Finanze del Senato, "lo strumento principe della lotta all'evasione deve essere il conflitto di interessi, che crea una sinergia positiva fra chi compra e chi vende o, in questo caso, fra proprietari e affittuari". Con la cedolare secca, infatti, "il piccolo proprietario è incoraggiato a fare contratti regolari e l'inquilino ne trae giovamento grazie alla deduzione".
La cedolare ''sarebbe un atto dovuto" per il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, "perché, in un momento in cui si parla di procedere a riforme condivise, questa è la misura più condivisa. Non c'è nessuno contrario''. Infatti è presente in ''tutti i programmi elettorali di maggioranza e opposizione. La spesa sarebbe molto limitata rispetto ad altre, che sono state preventivate''.
Sforza Fogliani ricorda, quindi, i fondi stanziati per costruire nuovi alloggi ''quando invece con la cedolare si renderebbero disponibili tanti immobili, ridando all'affitto una minima redditività. I proprietari sarebbero così indotti a sistemare tanti immobili che adesso non vengono alloggiati'', conclude il presidente di Confedilizia.
''Sono 20 anni che si parla di cedolare secca sugli affitti, ma non si è mai fatta. Non sono quante audizioni ho fatto in Senato sull'argomento'', ricorda il presidente dell'Uppi, Unione piccoli proprietari immobiliari, Giacomo Carini, che promuove l'ipotesi ma si mostra scettico sull'effettiva possibilità che la proposta rilanciata da Baldassarri venga accolta. ''E' un settore ad altissima evasione – continua – in particolare per chi affitta casa a studenti ed extracomunitari. Ben venga la cedolare secca che farà scomparire l'evasione. Ma Tremonti è contrario perchè vuole la certezza della copertura finanziaria, ma in questo caso si paga da sola''.
L'idea di introdurre solo la cedolare secca sugli affitti nella manovra, ''non ci vede molto entusiasti perché non è un provvedimento che ha qualche incidenza sulle politiche abitativa. Senza altre misure è inutile'' commenta il segretario del Sicet (sindacato inquilini) Guido Piran. La norma, da sola, ''sostanzialmente non risolve niente, perché serve solo a ridurre le tasse ai proprietari onesti, che già versano i tributi per gli affitti che ricevono". Una misura seria, secondo Piran, ''sarebbe quella di introdurre delle modalità di pagamento che possano essere verificate: la tracciabilità per i pagamenti del canone di locazione''. La cedolare secca, che comunque deve essere limitata a soli contratti concordati, ''dovrebbe essere accompagnata dalla detrazione del canone d'affitto per gli inquilini, pari alle detrazioni degli interessi sui mutui''.

Articlolo scritto da: Adnkronos