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Manuale sanitario del cinghiale

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Manuale sanitario del cinghiale

Arezzo – Il "Manuale Sanitario del Cinghiale", realizzato grazie alla collaborazione di Provincia di Arezzo, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana e Azienda USL 8 Arezzo, è uno strumento indispensabile per i cacciatori che offre maggiore consapevolezza e conoscenza in tema di sicurezza alimentare delle carni di selvaggina commercializzabile e, soprattutto, di quelle consumate a livello privato da tutto l'indotto che ruota intorno alla caccia. "E’ un opuscolo di servizio per la salvaguardia della salute dei nostri cittadini – ha detto il Presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai -. Questo manuale raccoglie e accomuna le esperienze e le conoscenze del mondo venatorio e quello veterinario, con l’obiettivo di rendere più informati e responsabili i 7.000 cacciatori di cinghiale presenti nella nostra provincia, affinché rappresentino un primo livello sanitario sul territorio". Si tratta di una pubblicazione unica nel suo genere in quanto affronta le problematiche dirette e indirette legate al contatto con il cinghiale: dalla caccia al consumo delle sue carni. "E’ una guida che trasmette nozioni basilari di sanità pubblica – ha aggiunto il Dott. Dario Deni, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e della Toscana – ed ha come obiettivo principale la formazione del cacciatore". Il manuale è suddiviso in una parte dedicata alle caratteristiche generali dei cinghiali, poi una parte sulle principali malattie della specie e quelle trasmissibili all’uomo, infine, una sezione dedicata alle buone prassi per il consumo alimentare delle carni al fine di evitare una scorretta manipolazione delle carni, una macellazione sbagliata della selvaggina cacciata. "L’intento è senz’altro divulgativo – ha continuato il Dott. Giovanni Cardeti della Usl 8 di Arezzo – ecco perché abbiamo preferito un linguaggio privo di terminologia scientifica ma di semplice fruizione". L’attività venatoria ha origini radicate nella nostra Regione e la caccia al cinghiale è quella maggiormente praticata: "in un anno, in provincia di Arezzo, vengono abbattuti solitamente intorno ai 15.000 cinghiali con punte anche di 20-22.000 – ha concluso il Dott. Gabriele Chianucci, coordinatore del servizio ‘Tutela della Fauna. Caccia e pesca’ della Provincia -. Capite bene, quindi, l’importanza dell’attenzione al rischio sanitario; anche perché, com’è noto, la nostra tradizione culinaria porta ad un consumo del cinghiale nelle nostre tavole superiore a quello di altre specie. E' dunque evidente che deve essere gestita in modo accurato l’intera filiera, dall’abbattimento al consumo e, in questa, il cacciatore è la figura chiave". Alla stesura del manuale sanitario del cinghiale, hanno collaborato, inoltre, il Dott. Alessio Capecci della Provincia di Arezzo, i Dott. Fabio Parca e Ettore Barneschi della Usl 8 di Arezzo; la Dott.ssa Giuseppina Brocherel e il Dott. Renzo Brizioli dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana.