Rabat (Adnkronos/Aki) – E' tornata la calma a Laayoune, nel sud del Marocco, dopo le proteste di lunedì scorso sfociate in una giornata di guerriglia tra la polizia ed un gruppo di manifestanti, che si era accampato da giorni poco fuori la città per chiedere migliori condizioni di vita. Secondo quanto riferisce il capo della polizia locale Muhammad al-Dakhisi, alla tv satellitare 'al-Arabiya', "la situazione è di nuovo sotto controllo. Durante gli scontri di lunedì i manifestanti hanno dato fuoco a numerose auto e danneggiato molti negozi e uffici pubblici. Abbiamo inoltre arrestato molti giovani armati di coltelli".
Intanto è salito a 8 morti il numero di poliziotti e pompieri uccisi nelle violenze di lunedì. Tre uomini della gendarmeria sono infatti deceduti nella notte per le ferite riportate durante gli scontri. Le violenze erano riprese ieri solo in parte nella zona dell'aeroporto di Laayoune, per poi rientrate dopo poche ore. Sempre ieri alcune centinaia di persone hanno invece manifestato nel centro di Laayoune in solidarietà con le autorità di Rabat. Secondo l'agenzia di stampa di Nouakchott, 'Ani', tra i manifestanti c'erano anche numerosi commercianti mauritani che operano a Laayoune i quali hanno denunciato di aver subito ingenti danni a causa della manifestazione di lunedì.
In particolare hanno accusato i capi della protesta di aver preso d'assalto i loro negozi facendo razzie di quanto si trovasse al loro interno. Più volte le autorità marocchine hanno denunciato che alla guida della protesta vi fossero criminali noti agli inquirenti che nulla hanno a che fare con la lotta del popolo sahrawi.

Articlolo scritto da: Adnkronos