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Maroni: ‘Anche a certi giocatori andrebbe dato il Daspo’

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Maroni: ‘Anche a certi giocatori andrebbe dato il Daspo’

PISTOIA – "Il Daspo", il divieto di accesso allo stadio per i tifosi violenti, "andrebbe dato anche a certi giocatori. Ho visto un giocatore esultare dopo una partita e un altro che gli dà un calcio, in mondovisione: sono esempi negativi". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in un passaggio del suo intervento al Memorial Giampaolo Bardelli, a Pistoia.
Maroni dovrebbe riferirsi allo sgambetto di Radu a Perrotta alla fine del derby Lazio-Roma, un comportamento che non è stato sanzionato dal giudice sportivo.
"L'azione delle forze dell'ordine è meritoria, ma non basta – ha aggiunto Maroni -. Le squadre di calcio devono rendersi conto che se non sanzionano questi comportamenti, non bloccano il diffondersi di esempi negativi". "Oggi sono 4.000 in Italia le persone che non possono andare allo stadio perché colpite da Daspo. Sono nell'ultimo campionato i daspo sono 1.500, sui 4.000 degli ultimi 5 anni: questo vuol dire che c'è stato un ritorno della violenza tra le tifoserie", ha sottolineato Maroni.
"Il mondo dello sport deve far cessare i comportamenti omertosi", sottolinea ancora il ministro. "Molte società sono soggette a un ricatto delle tifoserie organizzate – ha denunciato il ministro – Ricatti fatti da certi tifosi che, se non gli viene dato un certo numero di biglietti gratis, vanno allo stadio e tirano i petardi, e le società così vengono multate. Questo rapporto va modificato e le società devono intervenire". Maroni ha poi sottolineato l'importanza di "trasmettere prima di tutto i valori dello sport, educare ai principi di lealtà e sana competizione". E, parlando dell'iniziativa della tessera del tifoso, ha osservato che "è stata contrastata da alcune tifoserie organizzate e da alcune società sportive, spesso succubi proprio delle tifoserie organizzate".
Per Maroni serve anche "una riforma sugli stadi" che "devono diventare di proprietà delle società sportive, come all'estero". "Attualmente in Italia – ha osservato il ministro – gli stadi sono tutti di proprietà comunale, a parte lo stadio Olimpico di Roma, che è di proprietà del Coni. I comuni danno gli stadi alle società solo per le manifestazioni sportive della domenica, ma spesso durante la settimana vengono portate dentro cose che non ci si possono portare, perché non c'è il controllo da parte delle società". In questo modo, ha osservato il ministro, si potrebbe risolvere il problema della sicurezza, con un controllo diretto degli stadi da parte delle societa' sportive. "Su questi temi – ha aggiunto – c'è già una proposta di legge in Parlamento, che spero venga approvata entro questa legislatura".
Ma il Daspo andrebbe dato anche a quei genitori che incitano i figli piccoli a comportamenti violenti sui campetti di calcio, è la provocazione di Maroni. "Spesso il sabato – ha detto – vado a vedere mio figlio piccolo giocare a calcio, e sento genitori che incitano bambini di 11, 12 anni a spaccare le gambe agli avversari in campo. Il Daspo andrebbe dato anche a certi genitori".
"Se Balotelli decidesse di venire al Milan, io sarei felice", ha poi scherzato il ministro da sempre tifoso rossonero. "Tutti i grandi campioni venuti al Milan – ha proseguito il ministro – che non hanno potuto esprimersi nelle altre squadre, come Pirlo e Seedorf, sono tornati a essere grandi campioni, perché il Milan è una grande famiglia".