Home Attualità Economia ‘Med Cooperation’: ponte fra Toscana, Arezzo, Tulkarem e Akko

‘Med Cooperation’: ponte fra Toscana, Arezzo, Tulkarem e Akko

0
‘Med Cooperation’: ponte fra Toscana, Arezzo, Tulkarem e Akko

AREZZO – Alla rassegna “Medoliva” è presente uno stand di Med-Cooperation all’interno del quale partecipano i rappresentanti di due città del programma di cooperazione: la città palestinese Tulkarem e la città israeliana Akko.
Dal 2000, la rete del Med-Cooperation guidata dalla Regione Toscana, a cui partecipano numerosi enti locali toscani, i comuni palestinesi di Anabta, Gerico e Nablus, i comuni israeliani di Akko, Haifa e Taibeh ha attivato iniziative e progetti di cooperazione lavorando sui temi dello sviluppo locale attraverso la valorizzazione delle risorse territoriali legate al patrimonio storico e culturale, allo sviluppo delle risorse turistiche e delle potenzialità umane e professionali e, come testimoniato dalla loro partecipazione alla rassegna “Medoliva”, dalla promozione dei prodotti tipici del territorio. Nel luglio 2003 le parti hanno proposto la promozione di un itinerario culturale, denominato Northern Holy Land Cultural Heritage Way, che collega le sei città palestinesi e israeliane. Esso si propone di creare una connessione tra Israele e Palestina attraverso la ri-vitalizzazione di un percorso che collega la costa settentrionale israeliana e la regione palestinese nord-occidentale. L’obiettivo finale è il rilancio, a livello locale, di un dialogo di pace.
Tulkarem, con la quale la città di Arezzo ha stabilito un rapporto particolare, deriva il suo nome dall’aramaico Tur Karma, “collina di vigne”, nel nord della Cisgiordania. Conserva reperti risalenti al periodo romano e ha un’economia basata principalmente sull’agricoltura e le sue derivazioni come l’olio d’oliva: è uno dei comuni più attivi nel campo della cooperazione e ha sviluppato rapporti intensi con molti partner italiani ed europei negli ultimi dieci anni. Al fine di procedere verso lo sviluppo del patrimonio culturale esistente lungo il Northern Holy Land Cultural Heritage Way, il Comune di Tulkarem ha focalizzato il suo impegno sul recupero e la rifunzionalizzazione di un edificio di sua proprietà, il vecchio palazzo comunale.
La città palestinese di Tulkarem e quella israeliana di Akko partecipano alla rassegna Medoliva al Centro Affari innanzitutto per presentare i loro prodotti tipici mediterranei che grazie al programma Med-Cooperation hanno ulteriormente sviluppato. Ma Tulkarem potrà anche presentare, assieme ai suoi partner toscani, il progetto promosso dal Comune di Arezzo nell’ambito dei rapporti di partenariato di cui la Regione Toscana è capofila, finanziato dal programma PMSP, Palestinian Municipalities Support Program, del Ministero degli Affari Esteri (che finanzia per il 70%) mentre il restante 30% è finanziato dagli altri partner: città di Tulkarem, Regione Toscana, Comune di Arezzo, SEUM, consorzio delle o.n.g. COOPERA e Provincia di Pistoia, impegnati a restaurare e rifunzionalizzare per finalità di sviluppo urbano proprio l’antica sede del municipio. Un investimento da 455.000 euro.
Hanno presentato il progetto di Tulkarem, allo stand di “Medoliva”, l’assessore alla cooperazione internazionale del Comune di Arezzo Alessandro Caporali e i partner ufficiali: ovviamente il rappresentante del Comune di Tulkarem, Nihad Shaikha, il dirigente dell’ufficio relazioni internazionali della Regione Toscana, Maria Dina Tozzi, l’architetto Mhud Shahin del consorzio COOPERA e l’architetto Riccardo Stolzuoli della SEUM.
L’edificio, detto Baladaya, è il più rappresentativo della tarda architettura ottomana della città. Dopo alcuni anni di abbandono del palazzo e di degrado urbano dell’intero centro cittadino, l’amministrazione di Tulkarem ha inteso riabilitarlo con un approccio partecipativo che prevede competenze italiane e il coinvolgimento diretto dei soggetti pubblici e privati palestinesi.
Il Baladaya è distribuito su due piani e ha una superficie di circa 1.400 metri quadrati. Negli ultimi quattro anni con il contributo diretto della Regione Toscana, un primo intervento è stato realizzato per impermeabilizzare le coperture, per eliminare le cause delle infiltrazioni di acqua piovana, ridurre i fenomeni di umidità del piano superiore. Ora è momento del passo successivo per rimettere in sesto definitivamente l’edificio, nel rispetto degli standard architettonici internazionali e all’insegna del risparmio energetico, dotando altresì la città di nuovi servizi. In questa operazione, uno spazio importante sarà assegnato alla progettualità e alle maestranze palestinesi affinché si diffondano tecniche sostenibili e strumenti che potenzino le capacità delle amministrazioni locali nella salvaguardia del patrimonio culturale, la valorizzazione delle capacità dei tecnici, degli operai specializzati, degli amministratori palestinesi nel campo della conservazione, del restauro e dello sviluppo urbano. Su quest’ultimo aspetto, il Comune di Arezzo può fare tesoro e trasmetterlo al partner città di Tulkarem in virtù della recente esperienza del Piuss per il quale la nostra città si è piazzata prima in Toscana nel bando per finanziamenti europei destinati allo sviluppo urbano sostenibile. Arezzo, grazie anche alle competenze della SEUM, cercherà dunque di mettere in condizione l’intera comunità di Tulkarem di beneficiare di più servizi e attività nel centro della città, di un miglior contesto urbano e ambientale, nonché di uno sviluppo economico attraverso nuove opportunità occupazionali.
Un seminario a Tulkarem previsto a luglio annuncerà l’inizio delle attività del progetto che avranno una durata di 15 mesi.