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Musica, il mercato resiste grazie al digitale

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Roma – (Adnkronos) – In Italia il mercato musicale 'resiste' grazie a brani e suonerie. Secondo il rapporto Economia della Musica in Italia, realizzato da Fondazione Università Iulm e promosso da Dismamusica, Fem, Scf e Siae, la musica digitale (+13%) è il comparto più promettente e registra le migliori performance, seguito dalla raccolta dei diritti Siae e Scf per la musica diffusa in attività commerciali e pubblici esercizi (+9%). Stabili gli strumenti musicali (+0,3%). Il calo più evidente è registrato dal settore dell'elettronica di consumo audio (-25%).
Dalla ricerca emerge che il fatturato complessivo del settore musicale italiano nel 2009 è pari a 3,7 miliardi di euro (-9% rispetto al 2008) e la flessione negativa del comparto dell'elettronica di consumo audio è da contestualizzarsi nell'ambito di uno scenario economico caratterizzato da un Pil in calo del 5,1% (pari a una diminuzione dei consumi dell'1,2%).
''La tenuta del sistema musica è buona anche se la filiera sta attraversando una profonda rivoluzione che terminerà tra 5 anni'' commenta Luca Barbarito, professore associato di Economia all'Università Iulm e coordinatore della ricerca. ''Le vendite del mercato digitale – spiega – non compensano ancora le perdite del mercato fisico. A questa filiera occorrerebbe una riforma strutturale nel comparto dei diritti la cui gestione diventerà sempre più rilevante. Una semplificazione ma allo stesso tempo un maggior rigore nei meccanismi di tutela degli stessi, aiuterebbero nella generazione di un maggior valore per tutti''.
In particolare, partendo dal 'piccolo settore' (nel quale rientrano gli stadi relativi alla produzione, alla distribuzione e al consumo della musica), le vendite su supporti fisici segnano un calo del 25% rispetto al 2008 (con un fatturato di 375 milioni di euro) nonostante una riduzione del prezzo dei cd. Nel 2009 le vendite digitali hanno, invece, fatto registrare un valore complessivo di 44 milioni di euro.
Con un incremento del 9% e un fatturato di 71 milioni di euro, valori positivi anche da parte dei diritti raccolti da Siae (diritti d'autore) e Scf (diritti discografici) per la musica diffusa in attività commerciali e pubblici esercizi. I risultati positivi testimoniano la crescente consapevolezza, da parte di bar, ristoranti, centri commerciali e alberghi, circa l'obbligatorietà del pagamento di tali diritti.
Il valore delle sincronizzazioni per l'anno 2009 ammonta a 31 milioni di euro. La crescita della musica dal vivo infine (+3% con 781 milioni di fatturato) nasconde, in realtà, come lo scorso anno, un calo del numero dei biglietti e un aumento dei prezzi.
Passando ai dati del 'grande settore' (quello dei segmenti più esterni al sistema) la ricerca evidenzia un fatturato complessivo in calo del 16% con 1.010 milioni di euro. Oltre alla situazione negativa dell'elettronica di consumo audio, si confermano sostanzialmente stabili i comparti della musica stampata e degli strumenti musicali (+0,3%). In quest'ultimo comparto aumenta il valore degli acquisti di chitarre acustiche, percussioni, strumenti ad arco, organi e accessori.

Articlolo scritto da: Adnkronos