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Olanda, Corte Ue: coffee shop possono essere vietati ai turisti

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Olanda, Corte Ue: coffee shop possono essere vietati ai turisti

Bruxelles (Adnkronos/Aki) – E' legittimo vietare l'ingresso di cittadini non residenti in Olanda nei coffee shop di Maastricht, in quanto l'obiettivo e' contrastare il turismo della droga. Lo stabilisce la sentenza odierna della la Corte Ue, secondo cui la decisione delle autorita' della cittadina olandese e' "conferme al diritto Ue". L'obiettivo della misura restrittiva, infatti, e' "riconducibile tanto al mantenimento dell'ordine pubblico quanto alla tutela della salute dei cittadini, e cio' sia a livello degli Stati membri sia a quello dell'Unione", afferma Lussemburgo. Secondo la Corte Ue, infatti, essendo vietata l'immissione di stupefacenti nel circuito economico e commerciale europeo, un gestore di coffeeshop non puo' avvalersi delle liberta' di circolazione o del principio di non discriminazione, per quanto riguarda l'attivita' consistente nella commercializzazione di cannabis. Per quanto riguarda invece le bevande e altri generi alimentari venduti in questi locali, per Lussemburgo c'e' in effetti una "limitazione della liberta' di circolazione", essendo vietato l'ingresso ai consumatori non residenti che di fatto sono "esclusi" dalla fruizione di questi servizi. Ma "tale limitazione e' tuttavia giustificata dall'obiettivo di contrastare il turismo della droga e il disturbo da esso provocato", conclude la Corte. Secondo le informazioni fornite dal sindaco di Maastricht, infatti, i quattordici coffeeshop presenti nel comune attirerebbero circa 10.000 visitatori al giorno, vale a dire oltre 3,9 milioni l'anno, di cui il 70% non risiederebbe in Olanda. La Commissione europea ha quindi "preso nota della sentenza" della Corte di Lussemburgo sul divieto di ingresso dei cittadini non residenti nei coffee shop di Maastricht, nonostante sia in contraddizione con il principio del mercato unico europeo stabilito da Bruxelles. "Ricordiamo che gli stati membri hanno la competenza di prendere decisioni in materia di consumo di droga", ha affermato Chantal Hugues, portavoce del commissario Ue al mercato interno Michel Barnier.