Home Nazionale Oltre 100mila morti ad Haiti

Oltre 100mila morti ad Haiti

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ROMA – "Non abbiamo notizie positive sugli italiani ad Haiti, nel senso che mancano all'appello alcune decine di persone, ma per fortuna non abbiamo neanche notizie negative". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini da Addis Abeba.
E la conferma arriva dal responsabile dell'Unita' di crisi Fabrizio Romano in una conferenza stampa al ministero: "Abbiamo contattato circa 80 persone che consideriamo in salvo, ma c'e' qualche decina di persone che manca all'appello, ci sono ragioni serie per essere preoccupati" ha detto Romano, annunciando che "sta atterrando a Port-au-Prince un volo della Protezione civile con un nostro funzionario che attiverà un'antenna dell'Unita' di crisi, ovviando al problema delle comunicazioni e operando con un funzionario dell'ambasciata italiana a Santo Domingo".
Quanto alle notizie secondo cui alcuni italiani si trovavano nell'Hotel Montana della capitale haitiana, Romano ha riferito che non appena arrivato sull'isola "il nostro uomo andrà sul posto" per una verifica, certo "il rischio c'è". Il responsabile dell'Unità di crisi ha poi detto di "non avere informazioni di italiani che lavoravano all'Onu coinvolti" nella tragedia.
Parlando dei numeri della presenza italiana ad Haiti, Romano ha invitato a essere "prudenti" perché "non è detto che tutti gli iscritti all'anagrafe consolare si trovassero ad Haiti''. E a questo numero, ha precisato, potrebbe "affiancarsi quello di altre persone che potrebbero trovarsi sull'isola senza avercelo comunicato". Per questa ragione, ha lanciato un appello perché "gli italiani che fossero a conoscenza di parenti o amici ad Haiti telefonino all'Unità di crisi, al numero 06.36225
".
Notizie di due italiane arrivano intanto da Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione 'Francesca Rava-Nph Italia Onlus': salve per fortuna due volontarie orginarie di Milano che collaborano con l'associazione, Caterina, 80 anni, sull'isola da diverso tempo, e Lucrezia di 38, arrivata all'inizio di ottobre scorso. "Caterina si trovava nell'orfanotrofio, in una zona meno colpita dal sisma – spiega Rava all'ADNKRONOS – Lucrezia invece si è salvata per miracolo: era nell'ospedale di Petionville fino alla sera prima ma fortunatamente si era spostata nell'orfanotrofio". Rava è abbastanza ottimista sulle condizioni dei volontari italiani presenti sull'isola, "una decina circa": "Sono in contatto con la Farnesina e mi risulta che i volontari stanno tutti bene".
Purtroppo "un nostro volontario americano, che si trovava nell'ospedale di Petionville è morto – ha raccontato – mentre è riuscita miracolosamente a salvarsi una seconda volontaria americana" ha affermato Rava che sottolinea come in queste ore l'ospedale pediatrico Nph Saint Damien, danneggiato dal terremoto ma ancora in piedi, sia l'unico sull'isola ad avere due sale operatorie funzionanti e per questo è preso d'assalto da centinaia di feriti.
"Le persone invadono le strade, sono in condizioni drammatiche, abbandonate a sé stesse – racconta Rava – il muro di cinta del nostro ospedale è crollato, così affluiscono centinaia di feriti. Abbiamo allestito delle tende all'esterno per cercare di soccorrere più gente possibile. Il nostro ospedale e' pediatrico ma stiamo accogliendo anche gli adulti".