PALERMO – C'è un indagato per l'omicidio dell'avvocato Enzo Fragalà, il noto penalista palermitano ucciso la scorsa settimana a bastonate sotto il suo studio legale a pochi passi dal Palazzo di Giustizia di Palermo. Si tratta di un 50enne di Palermo proprietario di una profumeria ed ex cliente dell'avvocato.

L'uomo tempo fa era stato arrestato e condannato, a suo avviso, "ingiustamente", perché trovato in possesso di un fucile con la matricola abrasa. L'uomo finì in carcere, convinto di non essere stato difeso bene dal legale, che aveva seguito in prima persona il suo caso. Da qui il rancore nei confronti dell'ex deputato di An.

Le foto dell'uomo, che corrisponderebbe alla descrizione fornita da alcuni dei testimoni, sono state mostrate ai tre testimoni che hanno assistito al pestaggio mortale. Ma nessuno di loro è riuscito a riconoscere l'indagato come l'aggressore.

Adesso i magistrati stanno vagliando l'alibi fornito dal 50enne a cui sono stati sequestrati alcuni vestiti, il casco da motociclista e un attrezzo di legno. Gli oggetti verranno esaminati tra oggi e domani dal Ris di Messina che dovrà analizzare accuratamente se ci sono tracce ematiche o di saliva del penalista ucciso. Nel frattempo, proprio per via del cosiddetto 'atto irripetibile' che si terrà nei laboratori del Ris, è stato notificato all?uomo un avviso di garanzia. Durante l?accertamento la prova potrebbe infatti distruggersi o danneggiarsi irrimediabilmente per questo la procura ha l?obbligo di inviare l?avviso per consentire al sospettato di nominare un proprio legale e di un consulente, che potranno partecipare alle operazioni tecniche.

Intanto, gli investigatori continuano a puntare su diverse piste, tra cui quella mafiosa. ''Anche se dalle carceri non è arrivato nessun segnale'', spiega il procuratore aggiunto Maurizio Scalia.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign