Home Attualità Oscar, conto alla rovescia per l’82esima edizione

Oscar, conto alla rovescia per l’82esima edizione

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ROMA – Mancano poche ore alla Notte degli Oscar che quest'anno si presenta particolarmente avvincente, sia per le novità introdotte che per i contendenti in campo. L'appuntamento è per il tardo pomeriggio di domani (ora di Los Angeles, ma da noi sarà notte inoltrata) al Kodak Theatre di Hollywood.
LA CONDUZIONE. La prima novità in questa 82° edizione degli Academy Awards riguarda proprio la cerimonia con il ritorno della doppia conduzione, affidata a Steve Martin e Alec Baldwin, che viene dopo oltre 20 anni dall'ultima affidata nel 1987 a Chevy Chase e Goldie Hawn. A Steve Martin e Alec Baldwin spetterà l'ingrato compito di tentare di ripetere il successo avuto l'anno scorso da Hugh Jackman. Ma il verdetto finale sarà decretato dal numero dei telespettatori della notte più lunga di Hollywood. Se non vi sarà un aumento dell'audience l'Academy dovrà studiare una nuova formula. Nel tentativo di snellire la cerimonia è stata presa quest'anno anche la decisione di confinare i premi alla carriera e umanitari in un evento diverso, tenuto qualche giorno prima degli Oscar.
IN 10 PER UN OSCAR. La seconda grande novità, più sostanziale, è la scelta di portare da 8 a 10 i concorrenti nella categoria miglior film, cosa che non accadeva dal 1943. L'ampliamento a dieci film ha dato un'iniezione di adrenalina ad un evento che per anni ha subito una preoccupante emorragia di telespettatori e ha consentito infatti l'ingresso nella battaglia per gli Oscar ad un'ampia gamma di pellicole che altrimenti sarebbero state ignorate. Così a fianco dei due super-favoriti, il campione di incassi 'Avatar' di James Cameron e l'acclamato 'The Hurt Locker' della regista Kathryn Bigelow, sono entrati nelle nomination film come il fantascientifico 'District 9', l'intenso 'A Serious Man' dei fratelli Coen, l'ambiguo 'An Education', il sorprendente 'The Blind Side' epersino il cartone animato 'Up'.
I PIU' NOMINATI. 'Avatar' di James Cameron e 'The Hurt Locker' di Kathryn Bigelow hanno conquistato 9 candidature a testa. Gli altri film che hanno conquistato più nomination sono 'Inglorius Basterds' di Quentin Tarantino (8), 'Precious' di Lee Daniels e 'Up in the air' di Jason Reitman (entrambi 6) e il cartone animato 'Up' (5).
DAVIDE CONTRO GOLIA. Entrambi con nove candidature agli Academy Awards sono due film che, a parte il tema della guerra, più diversi non potrebbero essere. 'Avatar' porta in scena un fantasy tecnologico e rivoluzionario in 3d che in realtà ha già stravinto la sfida al botteghino diventando il film piu' vistodi tutti i tempi; 'The Hurt Locker' ha invece perso quella stessa sfida al box office incassando davvero poco, ma trovando ottimi giudizi da parte della critica. Il film, passato in concorso a Venezia 2008 (deve ha vinto due premi minori), incentrato su un battaglione americano di artificieri in missione in Iraq. Insomma a giocarsi alla pari gli Oscar è un po' la doppia anima del cinema Usa, un film come 'Avatar' costato circa 300 mln di dollari e che ha incassato ormai oltre 2mld e uno, come quello della regista, costato 15mln di dollari e che ha messo in cassa solo 16,5 mln in tutto il mondo.
SFIDA IN FAMIGLIA. La battaglia tra il gigante 'Avatar' e il thriller di guerra 'The hurt locker' sarà anche una battaglia 'coniugale' perché i due registi, James Cameron e Kathryn Bigelow, sono stati sposati. In realtà il 'testa a testa' per James Cameron e l'ex moglie Kathryn Bigelow c'è già stato. I due si sono sfidati ai Bafta, gli Oscar inglesi, e il dramma ambientato nella guerra in Iraq ha avuto la meglio sul film di tutti i record ambientato sul pianeta Pandora: 'The Hurt Locker' ha vinto sei premi tra cui quello per miglior film dell'anno e Kathryn Bigelow, che l'ha diretto, ha battuto l'ex marito James Cameron, aggiudicandosi il premio come miglior regista. Bigelow è la prima donna a vincere questo premio.
OSCAR IN ROSA. Kathryn Bigelow è la quarta donna a essere candidata come miglior regista dopo l'americana Sofia Coppola nel 2003 per 'Lost in Translation', la neozelandese Jane Campion nel 1993 con 'Lezioni di piano' e l'italiana Lina Wertmuller nel 1976 con 'Pasqualino Sette Bellezze'.
PERSONA NON GRATA. Il produttore francese del film 'The Hurt Locker' si è visto annullare l'invito alla premiazione di domenica prossima , per aver inviatouna e-mail ai giurati in cui faceva un commento sprezzante nei confronti di 'Avatar'. Nicolas Chartier, dirigente della casa di produzione americana Voltage, aveva scritto ai membri dell'Accademia degliOscar di premiare il suo film "indipendente" e non "un lungometraggio da 500 milioni di dollari". Il chiaro riferimento al kolossal Avatar (costato quella cifra) è una violazione del regolamento degli Academy Award, che proibisce ai candidati di dare opinioni negative sui film in competizione. 'The Hurt Locker' mantiene comunque la nomination. L'unico effetto della sanzione è che Chartier non potrà presenziare alla cerimonia di premiazione e che, in caso di vittoria, potrà ritirare la statuetta per il miglior film solo in un secondo momento.
IL PARERE DEI BOOKMAKERS. Gli scommettitori non hanno dubbi: Kathryn Bigelow vincerà la sfida con l'ex marito. Gran parte dei bookmakers italiani danno 'The Hurt Locker' come favorito rispetto ad 'Avatar' per la vittoria finale nelle due categorie più prestigiose dell'Academy: film e regia. Dovrebbero riservare pochissime sorprese gli altri premi. Come miglior attore è stra-favorito Jeff Bridges per 'Crazy Hearts', mentre per la statuetta di miglior attrice è corsa a due tra Sandra Bullock e Meryl Streep. Per quanto riguarda gli Oscar a miglior attore e miglior attrice non protagonisti che dovrebbero andare – salvo sorprese – rispettivamente a Christoph Waltz per 'Inglorius Bastards' e Mo'Nique per 'Precious'.
GLI ESCLUSI. Nemmeno l'allargamento a dieci pellicole delle nomination in corsa per l'Oscar come miglior film è riuscito a evitare sorprese e delusioni. L'assenza di 'Invictus' di Clint Eastwood e dei campioni d'incassi 'Star trek' e 'Una notte da leoni' ha fatto storcere il naso a molti critici. Il film su Nelson Mandela ha ottenuto le candidature per Morgan Freeman e Matt Damon, ma non è riuscito a entrare nella top ten dei film. Lo stesso Clint Eastwood non è stato preso in considerazione dall'Academy nella categoria per il miglior regista. E non è l'unico deluso: Inglorius Bastards di Quentin Tarantino è stato applaudito da pubblico e critica, ma il protagonista Brad Pitt è stato completamente ignorato. Anni di dominio nelle classifiche musicali non sono serviti a nulla: le canzoni che gli U2 e Paul McCartney hanno scritto rispettivamente per il drammatico 'Brothers' e per il rifacimento di 'Stanno tutti bene' di Giuseppe Tornatore, ovvero 'Everybody's Fine' con Robert de Niro, non sono state prese in considerazione.
DELUSIONE ITALIANA. E' dal 2006, anno della nomination de 'La bestia nel cuore' di Cristina Comencini, che gli italiani vengono esclusi dalla candidatura a miglior film straniero. Quest'anno ha fallito anche 'Baaria' di Giuseppe Tornatore, nel quale erano state riposte grandi speranze. Non è la prima volta che il regista siciliano è costretto a riporre le ambizioni da Oscar anzitempo, era accaduto infattianche nel 2008, quando a rappresentare l'Italia agli Oscar era stato scelto il giallo 'La Sconosciuta'. Anche in quel caso Tornatore non aveva potuto bissare il successo del 1990, con 'Nuovo Cinema Paradiso', che invece gli valse l'Oscar. Tornatore era tornato a concorrere per la statuetta dell'Academy anche nel 1996, con 'L'uomo delle stelle' ed anche in questo caso non aveva avuto successo. Il regista siciliano quest'anno è in buona compagnia a sorpresa infatti neppure Pedro Almodovar con 'Gli abbracci spezzati' non è riuscito ad ottenere una nomination. Sembrano lontani (e da quel 1999 è passato più di un decennio) i tempi in cui Roberto Benigni trionfava agli Oscar con 'La vita è bella': la sua indimenticabile passeggiata sugli schienali delle poltrone, l'abbraccio di Sofia Loren e il lungo discorso che ne seguì.
GLI ITALIANI. Dopo l'esclusione di 'Baaria', l'Italia si consola con 6 candidature: quella per il calabrese Mauro Fiore per la fotografia di 'Avatar'', quella per la coppia Aldo Signoretti/Vittorio Sodano per il make-up de 'Il Divo', la nomination agli italo-americani Marco Beltrami per le musiche originali di 'The Hurt Locker' e Michael Giacchino per le musiche originali di 'Up', quella ad Alessandro Camon, uno dei due sceneggiatori di 'The Messenger', e quella allo sceneggiatore e regista di origini napoletane Armando Iannucci per 'In the loop'. Aldo Signoretti è alla terza candidatura agli Oscar dopo 'Moulin Rouge' e 'Apocalypto', Vittorio Sodano alla seconda dopo 'Apocalypto', mentre Alessandro Camon e alla sua prima nomination.
LA RIVELAZIONE. Lei si chiama Mo'Nique, è una corpulenta attrice afroamericana sconosciuta in Italia ma nota negli Usa come conduttrice tv e potrebbe aggiudicarsi l'Oscar come non protagonista per la sua interpretazione nel film 'Precious', opera all-black diretta da Lee Daniels, candidata a sei statuette, tra cui quella per la miglior film. Tratto dal romanzo Push della scrittrice Sapphire, è la storia tristissima ma edificante di una ragazzina nera sedicenne e obesa, di Harlem (Gabourey Sidibe), vittima di un padre stupratore da cui ha un figlio down e di una madre assai poco esemplare (è il ruolo di Mo'Nique), che alla fine riesce a staccarsi dalla famiglia e a trovare una sua strada. Già presentato a Cannes 2009 e al Sundance, la pellicola, malgrado la sua rappresentazione senza sconti della vita degli afroamericani di Harlem, è diventata una bandiera del black power. Non a caso, tra gli interpreti, ci sono popstar come Mariah Carey e Lenny Kravitz. E tra chi ha sostenuto pubblicamente il film, battendosi perché avesse una distribuzione adeguata sul territorio americano, c'è un'icona a stelle e strisce come Oprah Winfrey.
MERYL STREEP DA RECORD. L'attrice Meryl Streep è in lizza per la sedicesima volta per un Oscar. E' un primato assoluto. Mai nessuno, uomo o donna, ha fatto meglio di lei: sia Katharine Hepbburn che Jack Nicholson si sono fermati a 12. Ma se da una parte le sedici candidature – dalla prima nel 1979 per il film 'Il Cacciatore' alla più recente quest'anno per 'Julie & Julia' – sono un evidente omaggio alla straordinaria continuità delle interpretazioni ad altissimo livello della attrice sessantenne, dall'altra tendono ad oscurare un fatto meno positivo per Meryl Streep: l'attrice è uscita solo due volte dalla cerimonia degli Oscar con una statuetta in mano: accadde la prima volta nel 1980 quando venne premiata (come attrice non protagonista) per la sua interpretazione in 'Kramer contro Kramer' e di nuovo nel 1983 quando vinse nella categoria più importante (attrice protagonista) per il drammatico ruolo de 'La Scelta di Sophie'. Negli ultimi 27 anni la Streep è uscita sempre sconfitta dalla battaglia degli Oscar. Il record della donna con il maggior numero di vittorie spetta a Katharine Hepburn che se n'è aggiudicata 4.
LA PRIMA VOLTA AGLI OSCAR. Quasi tutti esordienti gli attori non protagonisti, la categoria tradizionalmente meno prevedibile: a parte Woody Harrelson, due nomination in carriera, Matt Damon, Stanley Tucci, Christoph Waltz e Christopher Plummer gli altri sono alla prima nomination. Stessa situazione per le donne non protagonista dove la Cruz è alla terza nomination, ma Vera Farmiga, Maggie Gyllenhaal, Anna Kendrik e Mo'Nique sono alla loro prima. Prima nomination in carriera anche per due protagonisti dello star system mondiale: Colin Firth con 'A Single Man' (film grazie al quale si è già aggiudicato la Coppa Volpi a Venezia) e Sandra Bullock con 'The Blind Side' (sorprendente successo di incassi negli Usa).
LA SECONDA VOLTA DI UN CARTOON. 'Up' non è il primo lungometraggio d'animazione nella storia ad ottenere una nomination come miglior film, accanto alle pellicole live action. Nel 1992 era già successo con 'La bella e la bestia' (poi vinse 'Il silenzio degli innocenti') che però non era stato candidato tra i film d'animazione. Con la doppia candidatura – miglior film, miglior film d'animazione – 'Up' stabilisce invece un primato che potrebbe anche generare un paradosso: trionfare tra i film, ma non tra i cartoon. Comunque un gran bel risultato per la Disney/Pixar, che dopo aver portato il genere a una maturazione tecno-poetica senza precedenti (né rivali), arriva a sfidare il cinema impropriamente detto 'dei grandi'. Se ci aggiungiamo che Walt Disney è stato l'uomo che ha vinto più Oscar in assoluto nella storia (ben 22) si capisce che, prima ancora di Avatar e i suoi sfidanti, il vero trionfatore di queste nomination è Topolino.

Articlolo scritto da: Adnkronos

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