Home Nazionale Pakistan, attentato suicida in un tempio di Lahore: oltre 40 morti

Pakistan, attentato suicida in un tempio di Lahore: oltre 40 morti

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ISLAMABAD – E' salito ad almeno 42 morti il bilancio dell'attentato suicida contro la moschea sufi di Data Darbar a Lahore, in Pakistan, mentre i feriti sono circa 180. L'attacco, ad opera di due kamikaze, è avvenuto ieri sera.
Le esplosioni sono avvenute quando migliaia di fedeli si erano radunati al mausoleo del santo dell'undicesimo secolo Abdul Hassan Ali Hajvery, noto anche come Data Ganj Baksh. ''La prima esplosione si è verificata nel cortile del tempio. Pochi minuti dopo un secondo attentatore suicida si è fatto esplodere dove i fedeli si lavano prima delle preghiere'', ha spiegato il capo della polizia di Lahore, Aslam Tareen.
Per la prima volta da secoli il tempio è stato chiuso per ragioni di sicurezza, proprio in una giornata festiva (il venerdì islamico) in cui sono migliaia i fedeli che affluiscono all'edificio. La città di Lahore è praticamente in stato d'assedio, tutti i punti di ingresso e di uscita della città sono controllati dalle forze di sicurezza pachistane, mentre cospicui contingenti di polizia sono stati dispiegati nella città e nell'area circostante. Severissime misure di sicurezza sono state imposte in tutti i templi minori e maggiore nel Punjab e a Lahore.
Intanto non mancano le polemiche. L'emittente televisiva TV Geo sostiene che il 24 giugno sarebbe stato inviato al governo provinciale (l'emittente non specifica da chi) un avvertimento dell'imminenza di un possibile attacco suicida contro la moschea sufi di Data Darbar ma sarebbe stato ignorato.
Crescono anche le pressioni sul governo pakistano perché argini l'escalation di violenza dei ribelli. "Siamo sempre stati pacifici ma la nostra pazienza non sarà messa ulteriormente alla prova", afferma Raghib Naeemi, religioso anti-Talibano. "Il governo dovrebbe non solo bandire i nomi dei gruppi terroristici ma anche agire contro le loro attività – aggiunge – I gruppi fuorilegge operano liberamente nel paese sotto nuovo nome".
Mentre è ripresa la violenza nella parte nord-ovest del paese, al confine con l'Afghanistan, anche la provincia centrale del Punjab è stata teatro di nuovi attacchi negli ultimi mesi. Lo scorso maggio in un attentato al luogo di culto della setta Ahmadi hanno perso la vita oltre 80 persone.

Articlolo scritto da: Adnkronos