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Pier Luigi Rossi: ‘La tomba di Giorgio Vasari nella Pieve di Arezzo’

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Pier Luigi Rossi: ‘La tomba di Giorgio Vasari nella Pieve di Arezzo’

AREZZO – La Pieve era la chiesa parrocchiale della famiglia Vasari, che arrivata da Cortona andò ad abitare in una casa ubicata al “Canto de’ Perini”( oggi Via Mazzini n° 60).
Ho ricercato e trovato ampia documentazione cartacea in archivi e biblioteche attestante il trasferimento della salma e la tumulazione della stessa nella nostra Pieve. Sono documenti risalenti a varie epoche, ma tutti convergenti verso l’avvenuta sepoltura di Giorgio Vasari in Pieve. La certezza della sepoltura di Vasari in Pieve era da tempo acquisita e conosciuta in Arezzo, quindi la mia ricerca ha avuto soprattutto il compito di raccogliere e assemblare documenti, scritture, libri riguardante questo evento storico.
Un documento riporta la sua morte “ …oggi questo dì 27 Giugno 1574 piacque a Dio in domenica mattina a ore 15 e mezzo dare riposo alla felicissima e ben vissuta anima del Sor Cavaliere spron’doro Giorgio Vasari Pittore et Architetto celeberrimo, qual morse in Firenze nella sua casa in Borgo Santa Croce, el corpo del quale si mandò a seppellire Arezzo, nella sepoltura da lui fatta et ordinata alla Cappella dell’altare maggiore da lui eretto et fabbricato nella Pieve Collegiata Aretina….).
Giorgio Vasari stesso in sua lettera al Granduca Cosimo datata 18 Aprile 1564, nel dargli relazione dei vari lavori compiuti in Pieve, diceva di aver fatto nell’Altar Maggiore i ritratti di suo padre e di sua madre, scrisse “ lossa de quali o tutti insieme collocati ‘n una sepoltura in terra, dietro allo altare del mezzo di quel coro, nella quale giudico volere insieme, quando piacerà a Dio, riposare queste travagliate ossa, pur che lo spirito sia degnio della gloria Sua”.
Durante i secoli successivi alla sua morte, varie sono state le notizie sulla sepoltura di Giorgio Vasari, ma tutte hanno confermato la sepoltura in Pieve. Nei secoli sono emerse divergenze sul “luogo” della tomba in Pieve, cioè dove era e dove è oggi la tomba di Vasari all’interno della chiesa. A questo proposito ritengo valido quanto lasciato scritto dall’Arciprete Ristori.
Durante i lavori di restauro della Pieve nel 1865, l’Arciprete G.B. Ristori così lasciò scritto
“la mattina del 10 giugno 1865 furono tolti nello sterramento della Chiesa di Pieve alcuni ossami di illustri personaggi e questi furono posti in casse di castagno….fu costruita una fossa nel centro della Chiesa, distante 13 metri dal muro della Porta Maggiore e 4 metri dalla 3.a colonna, per cui quella fossa fu situata nel centro della navata di mezzo e la stessa fossa è lunga m.3.70 e profonda m.1,20 con muri paralleli da ogni parte e con la sua volta di testo ,quindi coperta dal vespaio e pavimento. Entro la medesima fossa vi furono poste le seguenti casse colli avanzi dei cadaveri di ;
– Lazzaro di Giovanni di Feo
– Giorgio Vasari
– Arciprete Simone Rondinelli
– Marco De Ghino
– Bartolomeo Scamici
– Bartolomeo Guelfi Camaiani Vescovo
– Casini Don Francesco”

Nei tempi opportuni e con le giuste modalità di rispetto storico, artistico e religioso, propongo di aprire questa tomba e verificare la veridicità di quanto ha scritto l’Arciprete della Pieve G.B. Ristori e verificare la esistenza all’interno della tomba di una cassa di castagno contenente le ossa di Giorgio Vasari.
Ho visitato un ampio locale con grande volta in mattoni, al quale si accede passando dalla sagrestia della Pieve. Questo storico locale è ubicato al di sotto del palazzo dell’ex Tribunale posto in Piazza Grande. Ho trovato epigrafi scritte in latino dal ‘500 fino alla fine del ‘700, lastre di marmo, stemmi araldici di famiglie nobili aretine. Il tutto ben custodito, dove ho letto i nominativi degli uomini illustri sepolti in Pieve nei vari secoli e sopra scritti nella memoria dell’Arciprete Ristori. In questo locale, addossato ad una parete esiste una monumentale lastra di marmo di circa 2 metri di lunghezza, 1 metro circa di larghezza, con uno spessore di circa 15 cm, recante stemma araldico consunto, ma ancora evidenziabile. Assieme ad un esperto in araldica sto verificando a chi poteva appartenere questo blasone, non posso affermare ma neppure escludere ad oggi che la detta lastra possa essere stata rimossa dalla tomba di Vasari durante il lavori eseguiti nel 1865 in Pieve o prima di questa data.
Intendo promuovere una conferenza storica sulla tomba del Vasari in Pieve durante la quale potrò presentare tutta la documentazione storica acquisita, aperta ad ogni contributo di ricerca eseguita da studiosi aretini. La storia della nostra Comunità Aretina è una opera culturale collettiva. Ciascuno porta il suo contributo.

Articlolo scritto da: Pier Luigi Rossi