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‘Pinocchio Cha Cha Cha’ in scena alla Libera Accademia

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‘Pinocchio Cha Cha Cha’ in scena alla Libera Accademia

AREZZO – "Pinocchio è un pretesto per raccontare l’Italietta del dopoguerra, quella del boom economico, quella dei sogni di celluloide, quella del frigorifero preso a rate". Marco Zannoni lo descrive così il “Pinocchio cha cha cha”, che domenica 21 marzo alle ore 21 andrà in scena alla Libera Accademia del Teatro ad Arezzo (piazzetta Santissima Annunziata). Zannoni, abituato a ricoprire più ruoli all’interno della stessa piece, come la sartoria di “Grogrè” o il casolare in “Garibaldi”, qui dividerà la sua voce calda e roca tra Pinocchio, Geppetto, macchinista del palcoscenico (Nuovo Cinema Paradiso, ndr), la Fata Turchina Wanda (Osiris), gli impresari Gatto e la Volpe. Leonardo Brizzi, spalla dal piano, sarà il press agent Mangiafuoco, Mastro Ciliegia e il Grillo Parlante. “La scena si svolge in un teatrino morente di periferia, il Varietà sconfitto dal cinema – racconta Zannoni – Pinocchio è un ragazzo in cerca di fortuna. Insomma noi cominciamo dove Collodi finisce”. Ma è anche un omaggio ad un certo modo di scrivere canzoni, di cantare, recentemente ripresa da gruppi come “Le Sorelle Marinetti” o gli “Oblivion”: canta Fred Buscaglione e Carosone, Renato Rascel e il Quartetto Cetra. “La storia di Pinocchio è la grande speranza di ricchezza che nei ragazzi diventa anche ricerca delle scorciatoie, il fare l’Accademia sperando di essere chiamate a fare le veline, ragazzi che si fanno comprare da personaggi senza scrupoli che promettono mari e monti a patto che rimangano burattini. Nel bellissimo monologo finale, Pinocchio racconta il sogno di quando il padre l’aveva scolpito. E lui torna alle origini, ritorna albero, frutto della natura, la sua è una presa di coscienza e lo dice apertamente, senza vergogna, che lui in fondo ha un’anima di legno e così si sottrae a questo mondo di idioti”.