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Pionta, parco Pubblico o terra di nessuno?

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Pionta, parco Pubblico o terra di nessuno?

Arezzo – Ancora una volta, come già successo l'anno scorso, il monumento alle vittime della violenza manicomiale è stata deturpato. Questo grave gesto non solo lede la dignità di una storia, quella della nostra città, che ha contribuito ad una battaglia epocale di civiltà e di rispetto spesso dimenticata, ma mette anche in luce il profondo degrado del parco del Pionta.
Non più luogo di svago o di ritrovo, da vivere per provare a ritornare ad essere parte di una comunità più ampia (ricordiamo le 'residenze' che vi hanno sede), ma parcheggio selvaggio, ricetaccolo di ogni genere di sporcizia, rappresentazione di un’incuria che assume caratteri ancora più marcati proprio perchè lo spirito di quella parte di città ha rappresentato e deve rappresentare ancora lo sforzo di una intera società per creare condizioni di vita migliori per tutti.
Non a caso l'Università, i giovani che crescono e che imparano per il mondo di domani, non a caso la ASL, per la 'cura' ed il benessere, trovano spazio tra quegli alberi, non a caso parco pubblico.
Abbandonare questo progetto di crescita, questa idea di ricostruzione di relazioni sociali su basi nuove, lasciando invece che si deteriori, si impoverisca, si sporchi, significa, di fatto, strappare una delle pagine più belle del nostro recente passato.
Credo sia il momento che Università, ASL e Comune di Arezzo trovino al più presto un accordo per sottrarre, una volta per tutte, il Parco dal Pionta al suo stato di abbandono cosi da restituirlo ai cittadini e al senso di speranza che rappresenta.