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Pratacci, domani operatori e amministrazione a confronto

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AREZZO – Quale futuro per Pratacci? È l’interrogativo che da qualche tempo circola tra gli imprenditori, sempre più preoccupati della deriva che sta interessando l’area, un tempo centro propulsore dell’economia aretina, ora periferia degradata con forti carenze infrastrutturali.
È a questa domanda che si cercherà di dare risposta DOMANI, mercoledì 24 febbraio, durante l’assemblea fissata per le ore 17.30 presso la sede di Arezzo Fiere e Congressi, in via Spallanzani 23, per la quale è confermata la partecipazione del Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani, dell’assessore all’urbanistica Stefano Gasperini, del presidente della Camera di Commercio Giovanni Tricca, del presidente della Confcommercio della provincia di Arezzo Benito Butali e del direttore del Centro Affari Raul Barbieri.
Ad organizzare l’incontro, con il sostegno della Confcommercio, sono stati gli stessi operatori di Pratacci guidati da cinque portavoce (Alberto Bidini, Gianni Bariviera, Bruno Brogi, Alessandro Peruzzi e Marco Severi), che domani chiederanno all’Amministrazione Comunale un confronto sui progetti da mettere in campo. Convinti che la sorte di quel “fazzoletto di terra”, 1 chilometro quadrato posto all’ingresso di Arezzo, è affare che deve interessare tutta la città, non solo le loro imprese. 420 in totale, delle quali quasi il 50% (200) di commercio all’ingrosso, 100 di servizi, 90 rappresentative del comparto artigianale e 30 dell’industria, per un fatturato complessivo stimabile in quadi due miliardi di euro all’anno.
Pratacci è una piccola “città nella città”, che rivive ogni giorno con l’arrivo degli oltre 2.500 occupati delle sue imprese, senza contare l’affluenza quotidiana di agenti di commercio, uomini d’affari e clienti da tutta Italia, che per molti anni hanno avuto in questa area un punto di riferimento importante. Un prestigio che negli ultimi tempi si è appannato: il degrado passa dallo stato in cui versano manto stradale, marciapiedi e illuminazione, ma anche dalle opere di urbanizzazione ormai insufficienti per finire con una segnaletica obsoleta e la mancanza di rotatorie e semafori per mettere in sicurezza gli incroci più pericolosi. Fattori che rischiano di aggravare gli effetti della non facile congiuntura economica.
C’è bisogno quindi di correre ai ripari, andando oltre le lagnanze sulle tante cose che non vanno per individuare proposte concrete di rilancio e valorizzazione della zona, in parte già elaborate dagli operatori di Pratacci in un documento che domani presenteranno all’Amministrazione.