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Provincia: ‘Sparare ai Caprioli’, per l’ENPA ‘Ennesimo massacro’

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Provincia: ‘Sparare ai Caprioli’, per l’ENPA ‘Ennesimo massacro’

AREZZO – «La provincia di Arezzo, con le solite e pretestuose motivazioni, ha autorizzato “abbattimenti selettivi” questa volta a danno dei caprioli, colpevoli di arrecare presunti danni all’agricoltura. Una soluzione, quella dell’uccisione, che ormai è sempre più spesso un pretesto per allungare la possibilità di sparo, e che non ha nulla a che vedere con la gestione faunistica. “La legge nazionale 157/92 spiega come gli abbattimenti selettivi, e la questione dei danni all’agricoltura, non hanno nulla a che vedere con il mondo venatorio, mentre invece sembra che l’intervento dei cacciatori sia legittimo e necessario per il controllo delle specie. Invece, è proprio grazie al mondo della caccia, e alla totale ed errata gestione da parte delle istituzioni, che esistono questi problemi”, commenta Marco Innocenti Degli, vicepresidente nazionale dell’Enpa. “E’ paradossale che per la risoluzione di una questione così delicata che vede numerosi attori in gioco ci si rivolga proprio a coloro che, ricorrendo alla pratica dei ripopolamenti venatori, sono stati artefici dei presunti danni. Certo è che un primo passo importante sarebbe proprio vietare l’acquisto e l’immissione in tutto il territorio regionale, e nazionale, di ungulati: come mai non si parla mai di questo?” Per la Protezione Animali è necessario anche conoscere le metodologie ecologiche utilizzate per il contenimento della specie, che sono obbligatorie per legge e che devono essere verificate dall’Ispra: si tratta infatti di misure incruente e preventive rispetto a qualsiasi piano di abbattimento: “Chiederemo il risultato dell’applicazione e della verifica di inefficacia dei metodi incruenti – conclude Innocenti Degli -, ma nel frattempo esortiamo la Provincia a fermare questa crudele e inutile pratica dell’abbattimento, in cui potranno essere uccise anche femmine gravide, e che, in oltre dieci anni, non ha mai risolto nulla. E’ necessario investire nella ricerca, a partire dalla conduzione dei censimenti da istituti super partes, fino all’accertamento del danno e allo studio di nuove tecniche non cruente ed efficaci”.»

Articlolo scritto da: Enpa