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Russia, in fumo un quarto del raccolto

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Russia, in fumo un quarto del raccolto

MOSCA – Circa un quarto dell'intero raccolto russo è andato distrutto a causa degli incendi e della siccità provocata dall'eccezionale ondata di calore che si è abbattuta nelle ultime settimane sul Paese. A dichiararlo è stato il presidente russo Dmitri Medvedev, sottolineando come molte aziende agricole siano vicine al fallimento.

"Ci troviamo di fronte a una situazione molto complicata perché in tutto il Paese circa un quarto del raccolto di grano è andato perduto", ha dichiarato Medvedev, aggiungendo che "molte aziende agricole sono sull'orlo della bancarotta".
Alcuni giorni fa il primo ministro Vladimir Putin aveva annunciato un crollo nella produzione di grano in Russia, inferiore di ben 10 milioni di tonnellate rispetto alle previsioni iniziali. Alcuni giorni prima, lo stesso Putin aveva scosso i mercati internazionali con l'annuncio che dal 15 agosto la Russia bloccherà le esportazioni di grano per garantirsi adeguate riserve interne e mantenere bassi i prezzi del mercato interno.
Intanto, per la prima volta da molti giorni la Russia ha annunciato un leggero miglioramento della situazione. La cifra di roghi e di superficie incendiate si è ridotta, ha spiegato il direttore del centro nazionale di crisi, Vladimir Stepanov, citato dall'agenzia Interfax. In tutto il paese restano 560 focolai d'incendio, 60 dei quali di grande estensione, che sono comunque un terzo in meno rispetto a ieri. Al momento colpiti sono 80.000 ettari, 10.000 in meno di ieri.
Particolarmente tesa resta la situazione negli Urali, dove molte famiglie sono state evacuate. A Nizhni Novgorod, circa 400 km a est di Mosca, le fiamme hanno incendiato un paese, ma non si registrano feriti
Nella capitale, invece, la situazione sta migliorando, stando alle autorità locali. Le forze d'intervento hanno inoltre cominciato a inondare le torbiere, il cui incendio è il principale responsabile del fumo che ha appestato Mosca. In tutto il paese restano però elevate le temperature, che permangono al di sopra ai 30 gradi, né sono previste piogge.
E dopo gli allarmi dei giorni scorsi, le autorità russe tranquillizzano: sono rimasti inalterati i valori di radioattività nelle aree già contaminate colpite ora dagli incendi boschivi. Così nella zona fortemente contaminata di Brjansk, ha spiegato l'esperto Vladislav Bolov del ministero della Difesa, citato dall'agenzia Interfax, non vi sono state modifiche rispetto ai vai valori medi dell'anno scorso.
Anche il servizio metereologico russo ha assicurato che non si registrano aumenti della radioattività in alcuna delle aree colpite da passate contaminazioni radioattive e adesso investite dagli incendi.

Articlolo scritto da: Adnkronos