Home Attualità Santamaria, il primo amore non si dimentica: l’attore torna a teatro

Santamaria, il primo amore non si dimentica: l’attore torna a teatro

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ROMA – Il suo ultimo spettacolo a teatro e' stato 'Sogno di una notte di mezza estate' di Shakespeare, per la regia di Giuseppe Marini, nel 2004. Ma lui non ha mai abbandonato, nonostante i successi cinematografici, la sua prima grande passione, ''un rituale – quello del rapporto col pubblico – del quale non posso fare a meno''. Claudio Santamaria torna al suo primo amore in un monologo senza respiro, 'La notte poco prima della foresta' di Bernard-Marie Koltes. Al Teatro Eliseo di Roma, dal 9 al 28 marzo, l'attore sara' in scena diretto dal regista colombiano Juan Diego Puerta Lopez, in un testo che racconta la solitudine di un uomo esiliato, solo, che tenta disperatamente di comunicare con una presenza che mai si palesa, in un percorso emozionale nel quale finisce per perdersi.
''E' un testo meraviglioso, perche' l'interpretazione del suo significato puo' cambiare ogni sera – dice Santamaria all'ADNKRONOS – e interpretarlo e' stata una prova attoriale stupenda. Ho accettato subito di farlo perche' ha una scrittura contemporanea fortissima, e poi mi ha permesso di sperimentare tantissime corde, sia emotive che fisiche, e di portarle all'estremo''. Una realta' di reietti, quella descritta, in cui uno straniero cerca di riconoscersi in un mondo diverso e pian piano emergono il ricordo, la nostalgia e la rabbia. ''L'autore Koltes -prosegue Santamaria- racconta un mondo fragile, di prostitute e altre persone che sono passate dall'altra parte, hanno scavalcato il confine dove tutti gli spazi sono presi, tutto e' gia' diviso e aggiudicato e loro non hanno piu' un posto, e non c'e' soluzione''.
''Il filo conduttore dello spettacolo e' dato dalle emozioni del protagonista -spiega il regista Puerta Lopez- e per entrarci bisogna essere molto aperti e lasciarsi andare. E' un testo politico che parla di immigrazione, il protagonista e' straniero e io ne sono stato subito conquistato perche' anch'io sono un immigrato e ho sentito moltissimo questa condizione descritta nel testo''.
Dopo il ruolo al cinema di Paolo in 'Baciami ancora', in cui interpreta un uomo malato di depressione che non riesce ad affrontare la vita, Santamaria conferma cosi' la sua predilezione per ruoli impegnati e profondi. ''Si', in effetti sono sempre personaggi complessi. In 'Baciami ancora' il mio personaggio Paolo non si ama, non riesce a trovare una soluzione ma non per un fatto sociale ma personale, e' uno schizoaffettivo. Nel testo teatrale invece il mio ruolo e' quello di un uomo che non ha nome, e si rivolge ad un avventore che non c'e' fisicamente, quindi possiamo essere noi, puo' essere chiunque, e' un nemico che non ha faccia, e quindi non ha possibilita' di scontrarvisi e di morire''.
Ma c'e' il desiderio di una commedia piu' 'leggera', adesso? ''Si, non nego che mi piacerebbe, ogni tanto ci penso -rivela l'attore-. Un miliardario che vive su uno yacht, per esempio. E quando mi chiedono qual e' il conflitto, il problema del personaggio, posso rispondere finalmente: nessuno!''.
Tra i prossimi lavori in uscita di Santamaria un film girato in Amazzonia, 'Seicento chili di oro puro', diretto dal regista francese Eric Besnard, ed una miniserie per Raiuno, scritta da Rulli e Petraglia, prodotta da Angelo Barbagallo per la regia di Gianluca Maria Lavarelli dal titolo 'Le cose che restano', nella quale interpreta un impiegato omosessuale, al fianco di Paola Cortellesi ed Ennio Fantastichini

Articlolo scritto da: Adnkronos