Taranto – (Adnkronos) – Il Garante per la Privacy ha aperto un'istruttoria preliminare per eventuali violazioni del Codice in materia di protezione dei dati personali, relativamente all'omicidio di Sarah Scazzi. Lo conferma all'ADNKRONOS l'Ufficio del Garante, che spiega che al momento è stata richiesta l'acquisizione di materiali per valutare le eventuali violazioni.
Nei giorni scorsi il Codacons aveva presentato un esposto al Garante e in una nota diffusa oggi l'associazione dei consumatori spiega che l'Autorità si è rivolta a Rai, Rti, Sky e Telecom per avere informazioni. In particolare, il Codacons sottolinea quanto avvenuto in merito alla eventuale violazione della disciplina sul segreto delle indagini preliminari e al divieto di pubblicazione degli atti giudiziari, nonché quanto attiene alle garanzie poste dal Codice in materia di protezione dei dati personali. Il quesito principale, sottolinea il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli è capire "chi ha dato alla stampa le registrazioni audio degli interrogatori". In una nota, l'Aiart, l'associazione di telespettatori cattolici, giudica "doverosa l'istruttoria del Garante della Privacy sulla fuga di notizie sul caso di Avetrana. Ma sarebbe bene che anche gli organi di garanzia dei giornalisti indagassero se ci sono state violazioni alle carte deontologiche". "Nessuno si è fermato di fronte alla famiglia della povera Sarah, nemmeno il servizio pubblico -afferma ancora l'Aiart- e sono stati anche ignorati gli appelli, timidi a dire la verità, della Direzione e dei consiglieri del Cda. Davvero un esempio di mala televisione".
Intanto, dopo l'appello di ieri, molti dei furgoni e dei mezzi per le dirette via satellite dei principali programmi televisivi, pubblici e privati si sono spostati da via Deledda in una piazzetta vicina. Un invito a lasciare il luogo dove è avvenuto l'omicidio di Sarah Scazzi era arrivato ieri dal sindaco di Avetrana Mario De Marco, dopo il disagio manifestato dai residenti. Invito che potrebbe diventare formale, firmato cioè stasera dal sindaco e consegnato domani.
Ma prima che ciò accadesse, la maggior parte dei furgoni si è trasferita nella piazzetta vicina dove è stata individuata una strada nella quale i furgoni, con i loro generatori, potranno stazionare liberamente e consentire agli inviati di effettuare le dirette con tutta calma. ''Abbiamo preferito non emettere una ordinanza – spiega all'ADNKRONOS il vicesindaco Alessandro Scarciglia – che poteva sembrare un gesto forte, trovando collaborazione nei responsabili delle tv. Finora il rapporto è stato improntato alla massima collaborazione''. Diversi quotidiani riportavano stamattina che un messaggino telefonico potrebbe inchiodare Sabrina Misseri. E' quello inviato al suo amico Ivano Russo alle 15,19 di quel 26 agosto in cui la cugina sparì da Avetrana. In quel momento la giovane non si trovava, come ha sempre detto, con l'amica Mariangela Spagnoletti, teste chiave dell'inchiesta a suo carico anche per i momenti precedenti, ma, secondo i tabulati telefonici esaminati dai carabinieri, il suo cellulare agganciò una cella diversa, quella di Nardò nella vicina provincia di Lecce e non quella di Avetrana. Si tratta di una zona compatibile con quella della cisterna interrata in contrada 'Mosca' nel quale il padre di Sabrina, Michele Misseri, portò il 7 ottobre gli inquirenti al termine della confessione dell'omicidio, consentendo così il ritrovamento del corpo della vittima.
In pratica, secondo questa ricostruzione, subito dopo aver cercato Sarah, insieme a Mariangela, Sabrina, intorno alle 15, si sarebbe fatta accompagnare a casa sua dove c'erano ancora suo padre Michele e sua madre Cosima. Qui si aprirebbe un 'buco' intorno ai suoi movimenti che dura per circa 40 minuti.
Saranno gli esami dei Ris dei carabinieri sulle tracce biologiche che la vittima potrebbe quasi certamente aver lasciato nel garage di via Deledda a stabilire con sicurezza se Sarah Scazzi sia stata uccisa in quel posto o meno.
Articlolo scritto da: Adnkronos