Home Attualità Economia Scuola in piazza, manifestano in migliaia

Scuola in piazza, manifestano in migliaia

0
Scuola in piazza, manifestano in migliaia
Studenti Universita Scuola

Roma – (Adnkronos/Ign) – Caschetti gialli e maschere bianche. Studenti, ricercatori e precari della scuola sono scesi in piazza oggi in oltre 90 città per una giornata di mobilitazione contro i tagli e la riforma Gelmini. Sono stati "oltre 300.000'' gli studenti che hanno preso parte alla protesta, affermano i rappresentanti di Unione degli Studenti e Link-Coordinamento universitario. ''E' un dato significativo che promette un autunno caldo", commentano. Mentre, secondo gli ultimi dati ufficiali del ministero dell'Istruzione, l'adesione allo sciopero di dirigenti scolastici, insegnanti e personale Ata si è fermata al 5,5%.
Ad aprire la giornata di protesta proclamata dal coordinamento degli studenti di Unione degli studenti e Link-Coordinamento universitario è stato un blitz all'alba davanti al ministero della Pubblica Istruzione. Gli studenti hanno lasciato due striscioni all'ingresso del dicastero di viale Trastevere 'per dare il buongiorno al ministro'. '8 ottobre, 6.30 del mattino. Voi l'incubo, noi la sveglia', recitava uno striscione, 'La paura fa 90 …Cortei in Italia' era invece la seconda scritta a firma UdS e Link.
Alla manifestazione hanno partecipato gli studenti medi, i 'fratelli maggiori' dell'università, ma anche insegnanti precari e genitori per dire no alla ''distruzione della scuola pubblica'' e l'impoverimento delle risorse. A Roma i manifestanti, che hanno concluso il corteo sotto il ministero dell'Istruzione, hanno chiesto le dimissioni della Gelmini, accusandola di voler demolire l'istruzione pubblica. La scalinata del dicastero è stata ''occupata'' da studenti con il caschetto giallo da lavoratori per difendersi dalla 'macerie' della scuola e le maschere bianche dell'''invisibilità'' degli studenti trattati come numeri e come oggetti.
"Nelle scuole ci sentiamo come in carcere – dichiara Tito Russo dell'Unione degli Studenti – l'edilizia fatiscente, la didattica vetusta, i costi elevatissimi necessari per studiare sono ormai insostenibili". "Vogliamo costruire un fronte comune con tutti coloro che sono colpiti dalle politiche disastrose di questo governo – afferma da parte sua Claudio Riccio di Link-Coordinamento universitario – intendiamo fermare il ddl Gelmini e salvare l'università pubblica''.
Ai cortei di oggi non sono mancati momenti di tensione. A Milano alcuni manifestanti giunti sotto il Provveditorato degli studi di via Ripamonti hanno lanciato uova, petardi, bottiglie di plastica e qualche pietra. Tafferugli anche all'Università statale dove due agenti della Digos sono stati colpiti al volto da spray urticante, spruzzato da alcuni studenti radunati in assemblea nel chiostro.
Tensione e disagi anche a Firenze dove i manifestanti erano qualche migliaia. Sono stati lanciati un fumogeno, bottiglie di vetro e uova contro la sede della scuola privata degli Scolopi, in via Cavour. La manifestazione ha causato pesanti ricadute sul traffico, con lunghe code di bus e mezzi privati. Alcuni settori del corteo hanno aggredito un gruppo di studenti di destra di Azione Giovani, che stavano camminando sul lato opposto del marciapiede. Ne è nato un tafferuglio, e le forze dell'ordine hanno identificato i responsabili.
Soddisfatti dell'adesione alla protesta gli organizzatori. Da Bolzano a Palermo, annunciano, è stata una partecipazione straordinaria, ''oltre le nostre aspettative. ''Oltre 30 mila studenti in piazza a Roma – precisano -, cosi come a Torino, 20mila a Bologna, 15mila a Milano, 5mila a Firenze e anche nelle città più piccole da Siena a Cosenza, da Catanzaro a Genova si registra la partecipazione di più seimila studenti''.
''Come abbiamo fatto il primo giorno di scuola, anche oggi indossiamo i caschetti gialli da lavoro – spiega Sofia Sabatino, portavoce della Rete degli Studenti – per difenderci dalle macerie che Gelmini e Tremonti ci hanno lasciato. Edifici fatiscenti, didattica stantia, docenti sempre più stanchi e privi di motivazione, contributi 'volontari' delle famiglie a coprire le mancanze di fondi, capaci e meritevoli privi di mezzi: questa è 'l'epocale riforma' del Ministro Bulldozer. Pretendiamo investimenti nell'istruzione, provvedimenti per l'edilizia scolastica e il diritto allo studio, una didattica nuova e più diritti per gli studenti''. E gli studenti non intendono fermarsi qui. ''Da domani – annunciano – partiranno i 'Cantieri della scuola pubblica', iniziative ed assemblee per dare inizio alla ricostruzione della nostra scuola e del nostro futuro. Il 16 ottobre saremo ancora in piazza al fianco dei lavoratori della Fiom Cgil per dire che l'Italia non può uscire dalla crisi e immaginare un domani senza i diritti e la democrazia''.

Articlolo scritto da: Adnkronos