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Sicurezza in agricoltura: oltre 3650 gli infortuni negli ultimi 5 anni

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Sicurezza in agricoltura: oltre 3650 gli infortuni negli ultimi 5 anni

AREZZO – I due infortuni mortali accaduti recentemente in Valdarno, ripropongono drammaticamente il problema della sicurezza in agricoltura, anche se, pur mantenendo un'alta incidenza di mortalità, gli infortuni in termini assoluti, in questo settore, sono un fenomeno in calo. A livello nazionale, nel 2009, il settore agricolo ha fatto registrare 56.629 infortuni, di cui 125 mortali (sostanzialmente gli stessi dati del 2008). In Toscana, sempre nel 2009, il numero degli infortuni è stato di 4.286, di cui 4 mortali. In leggero calo rispetto all'anno precedente, quando su 4.311 infortuni c'erano state 7 morti.

In provincia di Arezzo, gli infortuni registrati dall'Inail nel 2009 sono stati 690, di cui 2 mortali (676 quelli nel 2008, con 4 morti). Più in generale, dal 2005 ad oggi si contano oltre 3650 infortuni, di cui un terzo gravi. Diciannove quelli mortali.

Le cause principali sono riferibili all'utilizzo molto diffuso di macchine agricole, in particolare trattori, motozappe ed altre attrezzature. Un utilizzo reso ancora più pericoloso da un territorio caratterizzato da una conformazione geografica con zone collinari molto estese. Questi mezzi, spesso, oltre ad essere inadeguati sotto il profilo strettamente tecnico, vengono utilizzati in maniera non corretta e da personale scarsamente formato sulle questioni della sicurezza o che, magari per motivi di salute o di età avanzata, dovrebbe astenersi dal loro utilizzo.

"Il lungo elenco di feriti e di morti che registriamo ogni anno nel settore agricolo – afferma il direttore generale della Usl Enrico Desideri – richiede un'attenzione particolare da parte di tutti: da parte delle aziende e dei lavoratori in primo luogo, ma anche delle associazioni professionali, sindacali e, naturalmente, da parte dei servizi di prevenzione. Le normative specifiche per chi opera professionalmente su questo settore – specialmente con i trattori – ci sono e sono sufficientemente adeguate: installazione di dispositivi antiribaltamento e uso obbligatorio delle cinture di sicurezza, solo per citarne due tra i più significativi. Ma il nostro tallone di Achille – sottolinea ancora Desideri – è rappresentato dalla folta schiera di operatori saltuari, improvvisati, hobbisti e pensionati. Infatti, è tra queste tipologie di lavoratori che si registra il numero maggiore di infortuni, specialmente di quelli mortali. Basta pensare che dei 19 morti che abbiamo avuto negli ultimi cinque anni nella nostra provincia, 12 erano coltivatori diretti (10 in pensione), 4 hobbisti (tutti pensionati) e solo 3 lavoratori dipendenti attivi. In 7 casi, la causa di morte è avvenuta a causa del ribaltamento del trattore".

Cosa fare quindi? "Di pari passo con i necessari ed indispensabili adeguamenti delle macchine agricole alle normative di settore – per i quali è possibile accedere anche a specifici fondi stanziati dalla Regione Toscana – dobbiamo puntare ad una maggiore informazione e formazione degli addetti, afferma il direttore del Dipartimento della Prevenzione, Domenico Sallese. Un obiettivo non sempre semplice, in considerazione delle oggettive difficoltà che incontriamo a raggiungere e spesso anche ad identificare, queste fasce di lavoratori. Su questi due versanti, l'Azienda sanitaria, in accordo con le organizzazioni di categoria, promuove sistematicamente iniziative diffuse sul territorio, ma in molti casi, l'adesione volontaria dei pensionati e hobbisti ai nostri programmi, rappresenta l'unico presidio per contrastare un fenomeno altrimenti difficilmente arginabile. La Sorveglianza sanitaria – aggiunge ancora Sallese – è un'altra opportunità che mettiamo in campo, offrendo presso i nostri ambulatori visite mediche utili per dare una indicazione sulla idoneità o meno – in particolare per gli anziani e portatori di patologie gravi – all’uso di macchine ed attrezzature agricole".

Accanto alle iniziative informative e formative messe in campo dalla Usl nel 2009 (4 campagne di informazione su temi specifici e 3 corsi di formazione per rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, datori di lavoro ed hobbisti) assume particolare rilievo anche l'attività di vigilanza svolta dai servizi di prevenzione : 171 i sopralluoghi effettuati, 33 i verbali di prescrizione, 38 le violazioni riscontrate (in larga parte relative alla messa in sicurezza delle macchine agricole).