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Solo briciole di incentivi per il comparto legno arredo

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AREZZO – Confartigianato Legno Arredo apprende la notizia del decreto legge varato dal governo Berlusconi sull’incentivazione dei consumi, che comprende anche il settore dei mobili da cucina ed esterna tutti i suoi dubbi e perplessità.
Il presidente nazionale della federazione di categoria, Domenico Gambacci, è molto chiaro: “Perché soltanto il “capitolo” cucina e non l’intero comparto casa? Così facendo, sembra che ci abbiano riservato una fettina della torta, mentre gli altri si sono mangiati tutto il resto. Inoltre verrebbe da chiedersi: perché la cucina e non la camera o il soggiorno”.
E Gambacci è ancora più diretto: “Ancora una volta si fanno interventi inadeguati a sostegno di un settore fra i più importanti del “Paese” Italia. Sono mesi che si parla di incentivi al versante dell’arredamento – continua Gambacci – con la continua promessa che finalmente anche la filiera legno-arredo avrebbe beneficiato di incentivi per la ripresa dei consumi. Evidentemente, si continua ancora a privilegiare solo ed esclusivamente le grandi industrie, che come sempre, una volta preso il contributo, magari delocalizzano la produzione nei paesi in cui è più conveniente fare business.”
Da qui la domanda: quando anche la politica si ricorderà degli artigiani, della tradizione e soprattutto di un comparto, questo, che ha sempre messo sopra ogni ragione la salvaguardia dei posti di lavoro?
“Stiamo sopportando – prosegue Gambacci – una crisi finanziaria epocale praticamente da soli, ma molte delle nostre aziende sono ormai arrivate al limite: se il governo non interverrà con misure di ben altra caratura, rischiamo di perdere oltre 100mila posti di lavoro; solo noi artigiani e in questo caso della filiera legno-arredo stiamo pagando conti che non ci appartengono, poiché frutto di una economia “creativa” che ha portato le nostre aziende sull’orlo di un collasso, con un calo medio dei fatturati che nel 2009 ha superato il 30%. “