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Sostegno della Provincia alle produzioni di qualità certificate

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Sostegno della Provincia alle produzioni di qualità certificate

AREZZO – "Le rimostranze degli allevatori che aderiscono alla "Chianina IGP", che segnalano la crescente presenza sul mercato di carne etichettata come chianina senza avere la certificazione IGP, sono una buona occasione per fare alcune considerazioni sul mercato e le sue regole e sulle politiche adottate dalla Provincia di Arezzo -, afferma l'Assessore provinciale all'Agricoltura e alla Promozione. "Gli effetti della globalizzazione e della presenza di una offerta omologata in tutti i settori, ma in particolare in quello agroalimentare, e la mancanza di legami riconoscibili tra prodotti e sistema produttivo locale, hanno fatto perdere quelle certezze che erano patrimonio delle comunità e delle culture locali di un tempo. Ne è prova che oggi non riusciamo a capire se un frutto è del territorio neanche quando siamo di fronte ad un prodotto di stagione. Nel frattempo è cresciuta la consapevolezza del valore delle produzioni del territorio e la necessità di avere delle garanzie per i nostri acquisti. Tutto ciò ha portato l'Europa, già negli anni '90 ad adottare un regolamento per la denominazione di origine dei prodotti e, più di recente, quello sulle DOP e IGP. Certificazioni che a volte risultano onerose per i produttori, ma che sono tanto più auspicabili qualora ci si trovi di fronte a prodotti non solo di elevata qualità ma che devono fare numerosi passaggi prima di arrivare al consumatore. E’ il caso della carne e dei suoi derivati dove, accanto alle produzioni di base, è bene che crescano le produzioni di qualità, con forme di garanzia che impegnino i vari soggetti a comportamenti corretti ed onesti e puniscano coloro che non rispettano le regole. La Provincia di Arezzo da tempo si è mossa in questa direzione lavorando in primo luogo con i produttori, favorendo e stimolando tutti i percorsi di garanzia a partire dalle DOP e IGP fino ai marchi collettivi, a garanzia del prodotto del territorio e di qualità. E in questa direzione intendiamo continuare a operare, mettendo al centro dei nostri programmi e progetti di promozione con gli enti pubblici, le scuole, la ristorazione e la commercializzazione, ivi compresa la grande distribuzione, le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio e i prodotti DOP e IGP. Marchi che, come nel caso della "IGP Chianina" impongono all’allevatore non solo l’uso di animali di pura razza chianina, ma anche il rispetto di un disciplinare di allevamento non meno importante ai fini della qualità delle produzioni e della tutela del consumatore. Un richiamo condivisibile, quindi, quello al rispetto delle regole e ad un equo riconoscimento per la qualità delle produzioni e per tutto ciò che la chianina IGP rappresenta per la cultura e l'economia locale", conclude l'Assessore provinciale all'agricoltura e alla promozione.