Home Attualità Economia Stop alle sagre selvagge in Valdichiana

Stop alle sagre selvagge in Valdichiana

0

Valdichiana – Anche in Valdichiana ha preso campo l’iniziativa di Confesercenti “Stop alla sagra selvaggia”. La campagna avviata per ottenere una regolamentazione delle sagre sul territorio aretino ha riscosso notevole interesse tra gli operatori della ristorazione. Come già avvenuto nelle altre vallate i ristoratori si sono riuniti in Comitato ed hanno nominato dei rappresentanti per confrontarsi con le amministrazioni comunali. Del comitato della Valdichiana fanno per ora parte: Fabrizio Tavanti, Maurizio Menci, Zurli Luciano, Bianchi Moreno, Silvia Cavallini, Lara Sonnati.
Ed il Comitato non ha perso tempo. Immediatamente ha chiesto ed ottenuto un incontro con il primo cittadino di Cortona. Il Sindaco Vignini ha accolto la delegazione ascoltando le richieste dei ristoratori che lamentano la mancanza di un regolamento che disciplini le sagre e le feste paesane.
I ristoranti hanno le idee chiare e propongono quattro principi da adottate nella stesura di eventuali disciplinari. “Non siamo contrari alle sagre – dice la delegazione – ma vogliamo, per esempio, che si svolgano solo se veramente legate al territorio. Non vogliamo che tali iniziative diventino attività in concorrenza sleale con chi della ristorazione ha fatto la propria attività lavorativa per tutto l’anno.”
“I ristoratori – spiega Lucio Gori, responsabile della Confesercenti Valdichiana – chiedono che le sagre e le occasioni di somministrazione straordinaria, non strettamente legate alla valorizzazione delle produzioni locali, siano frenate. Sono oltre 40, nel solo Comune di Cortona, le autorizzazioni rilasciate durante i primi dieci mesi di quest’anno. Troppe”.
“Le sagre – prosegue Gori – dovrebbero puntare alla valorizzazione della qualità del prodotto locale, e la loro durata dovrebbe essere limitata, al massimo a 5 giorni in un solo fine settimana. Il menù dovrebbe essere legato al territorio, e alle sue tradizione e le pietanze dovrebbero essere legate esclusivamente al prodotto che si valorizza. La varietà di antipasti, primi, secondi, pizze e dolci invece è sempre più similare a quanto proposto dai ristoranti. Così, nasce la concorrenza tanto più se si considera l’aspetto fiscale. Per questo è importante anche che si indichi di destinare il ricavato di feste e sagre solo a fini sociali”.
Il Sindaco Vignini nell’incontro con i ristoratori di Confesercenti si è dichiarato sensibile alla problematica e disponibile ad intervenire con un’apposita regolamentazione, evidenziando però la necessità, che questo passaggio risulti quanto più possibile se applicato e coordinato con il resto del territorio provinciale.