Home Attualità Economia Strage in hotel a Mogadiscio

Strage in hotel a Mogadiscio

0

Mogadiscio – (Adnkronos/Aki) – I miliziani dei Giovani Mujahidin somali (Shabab) hanno attaccato questa mattina un albergo di Mogadiscio, l'hotel Muna, che ospitava deputati e esponenti del governo. Contrastanti i bilanci dell'attentato che arrivano dal governo transitorio somalo e dagli Shabab. Secondo fonti governative, si contano 35 morti e tra le vittime ci sarebbero anche otto parlamentari somali. I miliziani, invece, sostengono di "aver ucciso tra le 60 e le 70 persone ", tra cui parlamentari ed esponenti del governo transitorio somalo.
Gli Shabab non hanno precisato il numero dei terroristi impegnati in quest'operazione. Secondo la radio somala 'Shabelle', sarebbero stati tre gli assalitori e due di loro si sarebbero fatti saltare in aria dopo aver aperto il fuoco nell'albergo, mentre il terzo sarebbe stato catturato vivo dai soldati del governo somalo.
Inoltre, secondo quanto riferito dal gruppo armato l'attacco non sarebbe legato all'offensiva militare avviata ieri dai ribelli contro le forze governative. "Avevamo deciso da molto tempo di attaccare quell'albergo – ha spiegato una fonte degli Shabab – abbiamo quindi stabilito di entrare in azione oggi dopo aver condotto una serie di sopralluoghi e infiltrato delle persone nella zona".
Il vice premier somalo Abdel Rahman Ibin, che si trovava nell'albergo al momento dell'attacco ed è riuscito a salvarsi, ha confermato che due degli assalitori si sono fatti saltare in aria all'interno dell'hotel. Testimoni oculari, citati dalla tv satellitare 'al-Arabiya', sostengono che durante l'assalto sarebbero entrati in azione diversi kamikaze, e che, prima dell'attacco, gli Shabab avrebbero ucciso le guardie all'ingresso dell'albergo. Inoltre gli assalitori avrebbero agito indisturbati perché indossavano la divisa dell'Esercito filo governativo somalo. Dall'interno dell'albergo sono state udite almeno cinque esplosioni.
Nell'hotel, che dista solo sei chilometri dal palazzo presidenziale, hanno trascorso la notte circa 40 parlamentari, mentre altri cinque che solitamente frequentano l'albergo erano fuori in missione.
Intanto, proseguono i combattimenti tra Shabab e il governo transitorio somalo iniziati ieri sera nella zona del mercato di Bakara e nella periferia settentrionale di Mogadiscio. Il violento attacco di oggi non ha fermato i ribelli islamici e i soldati governativi, sostenuti dal contingente africano Amisom, che continuano ad affrontarsi a colpi di mortaio. Secondo l'inviato della tv araba 'al-Jazeera', il bilancio delle vittime dei combattimenti, aggiornato a questo pomeriggio, è di 40 morti e 150 feriti.
I cosiddetti Shabab sono decisi a conquistare una zona denominata 'chilometro zero', che si trova nella parte centrale di via Mekka Mukarrama. Questa via è considerata strategica dal governo perché è l'unica che collega il porto e il palazzo presidenziale – controllati dagli uomini del presidente Ahmad Sharif e presidiati dalle truppe del contingente di pace africano – con la zona detta 'quarto chilometro', che porta all'aeroporto internazionale di Mogadiscio, anch'esso in mano al governo e difeso dai soldati Amisom. Obiettivo dei ribelli, con questa nuova offensiva, è quello di spezzare la via di collegamento tra l'aeroporto e il porto di Mogadiscio, isolando così anche il palazzo presidenziale ed impedendo al governo di avere rinforzi e rifornimenti dall'estero.
Dall'Italia il ministro degli Esteri Franco Frattini ha espresso la più ferma condanna del vile attacco terrorista ed ha fatto appello alla comunità internazionale ad affrontare con determinazione la sfida portata dal movimento terroristico fondamentalista islamico Al-Shabaab alle istituzioni somale ed al Governo Federale Transitorio (GFT). "Se consegniamo la Somalia al terrorismo islamico fondamentalista, tutto il Corno d'Africa precipiterà nel caos", ha dichiarato Frattini.

Articlolo scritto da: Adnkronos