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Stupratore seriale a Milano, un arresto

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MILANO – Riconosciuto da una vittima, ma probabilmente autore di altre violenze sessuali. E' un senegalese di 36 anni l'uomo accusato dell'aggressione nei confronti di una donna di 32 anni a Milano e fermato oggi dalla polizia. L'episodio avvenuto il 29 dicembre scorso aveva avuto come teatro i garage condominiali, dove vive la giovane donna, in zona Cenisio.
Incastrato dalle telecamere presenti nello stabile, per l'uomo sono scattate le manette all'interno di un'abitazione in via Tartini, dove era ospite di alcuni connazionali. Su di lui, però, pende un altro sospetto: la violenza sessuale commessa in via Borsieri il 30 novembre scorso. Vittima una 21enne avvicinata in strada, trascinata sotto la minaccia di un coltello in un parcheggio, costretta a un rapporto orale e rapinata di 30 euro. Denunciato per questo episodio, al momento, il senegalese, clandestino, deve difendersi per quello ai danni della 32enne. In questo caso, prima di trascinarla in macchina, aveva rapinato la vittima di una catenina d'oro, di un bracciale d'argento e 100 euro. A salvarla l'intervento di un vicino di casa che, attirato dalla vista di uno zaino lasciato davanti al box, si era avvicinato e aveva sentito la donna che gridava e batteva le mani sul vetro per chiedere aiuto. L'aggressore riuscì a scappare, ma le ricerche degli agenti della squadra Mobile guidata da Alessandro Giuliano hanno permesso, dieci giorni dopo il tentato stupro, di arrestarlo.
Gli agenti hanno sequestrato alcuni indumenti usati, forse, durante le aggressioni. Abiti trovati nell'appartamento milanese e in un altro di Pioltello, dove precedentemente era stato ospite di altri amici. Per il senegalese l'accusa è anche di rapina ai danni di un uomo, commessa il 10 novembre scorso in via Pellegrino Rossi. Una rapina in cui la vittima, sotto la minaccia di un coltello, era stata costretta a consegnare l'ipod, dopo essere stata ferita a un braccio.
Il 36enne, però, è sospettato di un'altra violenza sessuale avvenuta, sempre a novembre scorso, in via Vignati. La vittima, aggredita nel garage di casa, riuscì a mettersi in salvo attirando l'attenzione di alcuni condomini staccando i contatori della luce. Un caso su cui le indagini sono in corso.
"Ringrazio il questore Vincenzo Indolfi e il capo della mobile, Alessandro Giuliano. Come avevo previsto, l'autore della quarantacinquesima violenza del 2009 è già stato individuato e sarebbe pure seriale" ha detto il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Riccardo De Corato.
A Milano, sottolinea De Corato, "nove violentatori su dieci non la fanno franca. Che sia poi un senegalese il fermato non stupisce visto che il 55% dei responsabili di violenze 'di strada' sono africani. E l'86% stranieri. E che sia ancora un clandestino è la dimostrazione che di fronte a questi soggetti, responsabili a Milano e al Nord di otto reati su dieci commessi da extracomunitari, come ha affermato il capo della polizia, Antonio Manganelli, occorre la massima severità". Il vicesindaco ricorda che "solo dall'8 agosto, ovvero da quando è entrato in vigore il reato di clandestinità, la polizia locale ha denunciato o arrestato 202 clandestini. Mentre da inizio anno a Milano sono 1.207 gli irregolari che si sono macchiati di reati che destano allarme sociale".
Sulle violenze sessuali, sottolinea De Corato, "confortano poi anche altri numeri. Quelli diffusi dal questore Vincenzo Indolfi. Che per il 2009 ha quantificato una flessione del 18%. Numeri che premiano un maggiore controllo del territorio garantito da forze dell'ordine, polizia municipale, militari e operatori della sicurezza, un sistema di videosorveglianza all'avanguardia in Europa (1070 telecamere, 95 su pensiline, 120 colonnine sos), una città più illuminata (21 milioni di euro stanziati, 17mila nuovi punti luce), una città che tutela le donne (sei edizioni dei corsi di autodifesa 'Cintura rosa' con 1364 adesioni, cinque vittorie nei processi per stupro come parte civile, fondi erogati alle associazioni che danno supporto psicologico e legale alle vittime".

Articlolo scritto da: Adnkronos