Arezzo – Le conseguenze dei pesanti tagli decisi dalla manovra di contenimento della spesa pubblica varata dal Governo e tradotta nella legge 122/2010, uniti a quelli previsti nella finanziaria regionale, così come proposta dalla Giunta della Regione Toscana, cominciano a produrre pesanti effetti sull’azione amministrativa della Provincia. Nel corso dell’ultima seduta, la Giunta Provinciale – preso atto dell’attuale situazione delle entrate accertate per il 2011 e delle ridotte capacità di spesa – è stata costretta ad adottare una delibera con la quale si interrompono, a partire dal prossimo 31 Dicembre, una serie di contratti di servizio attualmente in essere, con la società Ar-Tel, riferiti alla fornitura di servizi inerenti funzioni delegate alla Provincia dalla Regione, in materia di viabilità, trasporti, difesa del suolo e agricoltura. “Si tratta di una decisione dolorosa – spiega il Presidente della Provincia Roberto Vasai – che abbiamo rinviato fino a che è stato possibile, ma di fronte alla dimensione del taglio annunciato dei trasferimenti regionali, ci siamo trovati nella condizione di dover assumere i provvedimenti necessari ad evitare il dissesto dell’ente. Non a caso, già da tempo vado dicendo che la Provincia di Arezzo non riesce a chiudere il bilancio di previsione e, per la prima volta dopo non so quanti anni, non approverà il suo bilancio entro la fine dell’anno. Siamo consapevoli che questa decisione costringerà Ar-Tel ad interrompere una serie di incarichi professionali, attivati proprio per poterci fornire i servizi richiesti. Si tratta di professionalità che sono cresciute in questi anni, consentendo alla Provincia di Arezzo di svolgere al meglio le funzioni delegate dalla Regione, nell’interesse della comunità locale. Stiamo lavorando affinché la Regione modifichi le proprie scelte di bilancio e ripristini integralmente i trasferimenti per le materie delegate. Se così fosse, nonostante i già gravissimi problemi conseguenti ai tagli dei trasferimenti erariali, sarebbe possibile riattivare i contratti che oggi siamo costretti a interrompere”.

Articlolo scritto da: Adnkronos