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Torna Pierdavide Carone tra ironia, amore e giochi di parole

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Roma (Adnkronos) – Dieci canzoni sempre in bilico tra ironia e romanticismo, giochi di parole e riflessioni intime per il nuovo album di Pierdavide Carone, il cantautore scoperto dall'edizione dello scorso anno di 'Amici' di Maria De Filippi, che è subito affermato come abile autore scrivendo per Valerio Scanu 'Per tutte le volte che', il brano vincitore di Sanremo 2010. Pierdavide ama giocare con i paradossi linguistici, come ben sanno quanti hanno ascoltato le canzoni del suo primo album ''Una canzone pop'' (uscito il 30 marzo di quest'anno, primo posto in classifica e vendite multiplatino) e il suo nuovo cd conferma che questa vena è viva più che mai, a cominciare dal titolo ''Distrattamente'', preso a prestito dal brano che apre il disco per rappresentare un lavoro che è stato curato quanto mai meticolosamente dal suo autore, in ogni singolo passaggio.
"'Distrattamente' -racconta Davide- vuol essere il secondo capitolo di una improbabile trilogia che analizza la 'crisi' del mondo discografico e di chi ne fa parte. Se in 'Una canzone pop' protagonisti del 'massacro musicale' erano le case discografiche (Una canzone pop) e le popstar (Superstar), stavolta viene analizzata la doppia influenza che intercorre tra fan e artista. E, infatti, il brano che apre il disco (Distrattamente fan) parla proprio di come l'artista si senta fortemente influenzato dalla voglia di compiacere il fan, mentre il fan è costretto (a sua volta), suo malgrado, a sorbirsi il materiale poco spontaneo dell'artista (la cui volontà era invece di compiacere proprio il fan). Il quadretto viene completato dal discografico, che in tutto questo continua ad obbligarlo a sfornare prodotti senza preoccuparsi troppo del come e del perché, e dai critici musicali, pronti a bocciare il prodotto, frutto dell'artista ormai 'svenduto'", sottolinea ironico Carone.
Pierdavide è molto giovane, ha 22 anni, ma il suo talento e la sua preparazione gli permettono di sedere in sala di registrazione al fianco di Maestri del calibro di Beppe Vessicchio e Claudio Guidetti, produttori del cd, guadagnandosi anche i ringraziamenti dei due Maestri ''per gli spunti scaturiti dalla preproduzione dei brani''. Pierdavide, autore di musiche e testi delle dieci canzoni inedite dell'album, ha suonato tutte le chitarre, acustiche ed elettriche, e, in qualche caso, si è divertito anche al basso e con il bouzouki. E' volato a Londra per seguire personalmente le registrazioni degli archi, dopo averne scritto gli arrangiamenti con Beppe Vessicchio. La London Section Orchestra incideva nei leggendari Abbey Road Studios e per Pierdavide, grande fan dei Beatles e di Lennon in particolare, è stata un'occasione davvero esaltante. Per concludere, ha seguito i missaggi dei brani, insieme a Pino ''Pinaxa'' Pischetola.
Dopo il brano d'apertura, spicca "Hey baby", che -spiega Davide- "usa il genere blues per parlare del tema della morte cercata all'interno di un menage amoroso, una sorta di Romeo e Giulietta decadente in cui però il problema non risiede nelle famiglie dei due innamorati bensì nel tradimento". Sicuramente più a lieto fine la storia de "La prima volta", primo singolo estratto dal disco, che "narra di come nasce e si sviluppa un amore destinato inconsapevolmente a diventare importante". "Se qui i due innamorati consumano il loro amore -ironizza Carone- ben diversa è la storia di 'Dammela… la mano', in cui non bastano tutti gli sforzi dell'uomo, che si prodiga in fiori, gite romantiche e altre smancerie che dovrebbero convincere la donna a dargli la 'mano'… E invece niente, la donna non ne vuole sapere".
Amore più vissuto invece in "Quello che mi dai", canzone d'amore "non narrativa ma descrittiva, un elogio della figura di questa donna che così tanto smuove anima e corpo dell'innamorato". C'è poi un brano che Carone definisce quello che lo "mette a nudo", lo "espone in piazza": 'Un clown che piange' che -dice il cantautore- "è una metafora perfetta seppur paradossale: in effetti -confessa- mi sento così, un Pierrot moderno, truccato da clown, quindi in maniera allegra, ma che ha, come parte del trucco, la famosa lacrima sotto l'occhio sinistro. E, citando il brano, 'forse sono buffo/, forse divertente,/ forse sono tutto/ senza esser niente…".
I toni si fanno più allegri con "Aue'", vera e propria tarantella che, "se musicalmente omaggia la mia amata Puglia -dice l'autore- a livello di testo ne svela, in maniera comunque ironica e mai offensiva, i disagi".
Nella tracklist segue "Viole", che "è un mix di due favole antiche (Cenerentola e La bella addormentata) -spiega Pierdavide- riportate anch'esse al presente, un presente più realisticamente squallido di quello delle favole, ma in cui comunque i due innamorati riusciranno a trovarsi". Non poteva mancare un brano autunnale, "Ottobre", che racconta un flirt vago e mai nato. Chiude il disco "Ti vorrei", già conosciuta dai fan come sigla di 'Amici 10', "anche se qui -conclude Carone- è in una versione totalmente cantata da me".

Articlolo scritto da: Adnkronos