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Ue, contro la crisi ‘necessario un prelievo sugli istituti di credito’

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Ue, contro la crisi ‘necessario un prelievo sugli istituti di credito’

ROMA – Anche le banche debbono contribuire ai costi della crisi. E' l'indicazione che viene dal Consiglio Europeo riunito a Bruxelles, secondo cui i Paesi dell'Unione europea dovrebbero introdurre un "prelievo" sugli istituti finanziari per far sì che contribuiscano al costo della crisi. Una vera e propria "necessità" per i leader europei, secondo quanto si legge nella bozza di conclusioni che verrà discussa dai capi di Stato e di Governo dei 27.
"La Germania e anche la Francia sono molto favorevoli a tassare quelli che hanno provocato la crisi" commenta la cancelliera tedesca Angela Merkel giungendo al palazzo Justus Lipsius a Bruxelles dove si svolge il summit Ue. Secondo la leader tedesca, si dovranno mettere tasse "sulle banche e sulle transazioni finanziarie", perche', ha spiegato, "bisogna rendere i mercati finanziariamente piu' responsabili".
L'idea di tassare gli istituti di credito però non piace al ministro degli Esteri Franco Frattini secondo cui In Italia la misura non è necessaria. "Noi – ha detto – non abbiamo bisogno di tassare le banche, le banche italiane hanno dimostrato di non essere sanguisughe".
Frattini è invece soddisfatto per l'inclusione nella bozza di Bruxelles della richiesta italiana di considerare anche il debito privato nella valutazione dei conti pubblici. "Nel documento di stamane e' stato inserito il riferimento al debito privato".
"Ci saranno opinioni contrarie e favorevoli – ha spiegato il ministro – speriamo che su questo si raggiunga il consenso, altrimenti noi dobbiamo tenere duro". Comunque, ha proseguito, "il passo avanti e' stato fatto dal documento di Lussemburgo, sul quale io avevo fatto un blocco completo, al documento di oggi. Il debito privato entra tra i parametri di convergenza per il Patto di stabilita'. Questo e' fondamentale perche' il debito aggregato mette l'Italia al secondo posto assoluto, mentre il debito pubblico al penultimo". Il ministro ha spiegato che "la maggiore resistenza e' stata espressa dalla Germania, che ha un debito privato molto grosso. La Francia e' possibilista, mentre Belgio, Polonia e la stessa Spagna sono disponibili".
Il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso, dopo l'incontro bilaterale con il nuovo premier britannico David Cameron – al suo esordio oggi a Bruxelles – ha lanciato l'input: "Dobbiamo evitare un decennio di debito e costruire una generazione di crescita". Barroso e Cameron hanno quindi bocciato l'idea francese di creare un governo economico della zona euro. L'Europa non ha bisogno di "nuove istituzioni".
Dal canto suo, il premier britannico ha assicurato che la Gran Bretagna intende giocare un ruolo molto attivo in Europa, difendendo però con forza le "linee rosse" che ritiene irrinunciabili. "Vedrete la Gran Bretagna giocare un ruolo molto positivo, impegnato e attivo nell'Unione Europea – ha detto il primo ministro conservatore, in carica da poco piu' di un mese – Naturalmente difenderemo i nostri interessi nazionali, come fanno gli altri, e le nostre linee rosse nazionali".
Premesso che e' interesse di Londra avere un'eurozona stabile, Cameron ha poi ribadito che il suo Paese non ha intenzione di entrare nell'Unione economica e monetaria. "Noi non siamo membri dell'euro, ne' intendiamo diventarlo – ha sottolineato – ma un'eurozona forta e di successo e' vitale per gli interessi nazionali britannici".

Articlolo scritto da: Adnkronos