Home Politica Un aretino nel fondo nazionale pensioni della scuola

Un aretino nel fondo nazionale pensioni della scuola

0

AREZZO – Nel mese di aprile si insedierà la nuova Assemblea dei Delegati eletta dagli iscritti al Fondo pensione della scuola, Espero. L'organo, composto da 30 lavoratori eletti su base nazionale, avrà il compito di garantire la trasparenza e la correttezza degli investimenti ed il controllo dei costi di gestione del Fondo.
"La Flc Cgil Toscana ha conseguito un ottimo risultato, ottenendo il maggior numero di consensi in ben cinque province della Regione – dice Alessandro Gabbrielli, Segretario Provinciale della Flc Cgil di Arezzo – ricevendo il doppio dei consensi nei confronti delle altre organizzazioni sindacali della nostra Provincia ed il maggior numero in assoluto su base regionale. Tutto questo ha permesso l'elezione del nostro candidato per la Flc Cgil di Arezzo.
Abbiamo scelto – continua Gabbrielli – di candidare un lavoratore precario perché saranno loro, insieme ai dipendenti più giovani, a pagare maggiormente gli effetti della riforma del sistema pensionistico passando dal calcolo "retributivo", al totale o parziale calcolo "contributivo", vedendosi decurtare l'assegno mensile di pensione pubblica di un 40/45 % rispetto all'ultimo stipendio percepito. Da qui la necessità di costruirsi un altro pilastro previdenziale da affiancare a quello erogato dall’Inpdap
Il lavoratore eletto è Maurizio Sacconi, 45 anni, precario attualmente in servizio sul profilo di assistente amministrativo presso l' Istituto "B. Dovizi" di Bibbiena.
"Ringrazio tutti i lavoratori per la fiducia – dice Tacconi – alla quale risponderò con impegno. Vorrei innanzitutto precisare che il ruolo dei sindacati si esaurisce nell'individuazione dei candidati da eleggere, visto che all'interno dei propri iscritti è più facile reclutare persone che come me, hanno la voglia di mettersi in gioco con il proprio tempo e le proprie energie al servizio degli altri lavoratori. Credo che il sistema "contributivo" per il calcolo della pensione sia più giusto ed equo, se non vogliamo continuare a spendere oggi, i soldi delle pensioni dei lavoratori di domani. Ma i suoi effetti saranno forti sull'assegno percepito al momento del pensionamento. Il Fondo Espero, come gli altri Fondi chiusi contrattuali, non ha scopo di lucro e l'assenza dei costi di intermediari o di promotori porta a porta, fanno si che tutto l'attivo degli investimenti del Fondo venga riversato come rendita agli iscritti, al quale deve essere aggiunta la quota obbligatoria versata dal datore di lavoro. I costi di gestione del Fondo sono bassissimi, basti pensare che nell'anno 2009, ogni iscritto ha versato circa 12 euro per l'intero anno”.