AREZZO – «Un mese fa ho presentato interrogazione urgente in Consiglio Comunale sullo stato attuale del Polo Universitario Aretino e sul rapporto ormai compromesso tra Arezzo e Siena, stante la grave crisi finanziaria debitoria della Università di Siena.
Le mie preoccupazioni si sono trasformate in certezze, purtroppo!
A questo punto, vista la crisi della Università di Siena e la rinuncia progressiva alla sua espansione nel territorio aretino, da anni perseguita. Vista anche la attuale condizione della Università di Firenze, che tende a ritirarsi.
Ritengo che si sia aperta per Arezzo uno “spazio strategico” adeguato per programmare la istituzione di una Università autonoma.
Come ritengo opportuno valutare la possibilità di uscire dal Polo Universitario Aretino incardinata su un rapporto esclusivo con la Università di Siena
Il Polo Universitario Aretino è un consorzio di Enti Pubblici, Associazioni di categoria, Aziende e privati. La Camera di Commercio di Arezzo, principale finanziatore del Polo, ha intenzione di ridurre il suo contributo annuale da 250.000 euro a 150.000 euro. Le recenti decisioni assunte dalla Università di Siena senza alcun confronto con Arezzo fanno emergere un grave scollamento tra le due realtà. Occorre verificare in modo concreto la possibilità di istituire una Università Autonoma ad Arezzo.
La normativa per le procedure richieste per la istituzione di nuove università o istituti di istruzione universitaria non statali, legalmente riconosciuti, e l’autorizzazione al rilascio di titoli aventi valore legale è costituita dal Decreto Presidente della Repubblica 27 Gennaio 1998, n.25; D.M. 3 Settembre 2003,n.149. Attualmente la istituzione di nuove universitaria è stata sospesa, ma sarà riattivata a breve con l’avvio del nuovo piano (programmazione) triennale del sistema universitario. Quindi il contesto legislativo e temporale per avanzare richiesta di istituzione della Università di Arezzo è valido e utile.
Le proposte devono essere avanzate secondo criteri prestabiliti che attualmente sono indicati in alcuni documenti del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnvsu). In particolare si tratta dei seguenti documenti : DOC.1/97;DOC2/99;DOC.20/03 e DOC 18/04.
Occorre che le Istituzioni Locali, Comune di Arezzo, Provincia, Camera di Commercio, Banca Etruria, Associazioni economiche si attivino al fine di esprimere la volontà di un ateneo autonomo in Arezzo. Sul piano normativo oggi è possibile istituite una università autonoma, la quarta in Toscana. E’ tempo di ragionare in grande ad Arezzo per uscire dalla crisi di identità e di sviluppo della nostra terra.
Sarà una strada impegnativa e difficile, ma occorre verificare tutte le nostre potenzialità credendo nel progetto. Occorre preparare una serie numerosa e impegnativa di documenti . costituenti la “domanda” pe la Università di Arezzo:
1- relazione illustrativa generale che spieghi in dettaglio le motivazioni che stanno alla base della richiesta (bacino potenziale di utenza…. Gli attuali studenti universitari residenti in Arezzo e provincia sono 8873)
2- lo schema dello Statuto della Università
3- Lo schema del Regolamento didattico
4- La indicazione dell’Offerta formativa che si intende realizzare (corsi di laurea, loro caratteristiche…)
5- La specificazione delle strutture (sedi, locali, laboratori, biblioteche…) che sono disponibili o che si ritiene di poter realizzare
6- La quantificazione del personale docente e tecnico-amministrativo necessario per implementare e sviluppare il progetto , già disponibile in Arezzo e Provincia
7- La dimostrazione del possesso delle risorse finanziarie adeguate a sostenere l’iniziativa, cioè a sostenere l’avvio e il corretto funzionamento dei corsi di studio in base al rispetto di standard quali-quantitativi
Occorre costituire un COMITATO PROMOTORE, per predisposizione un business plan (spese di investimento, spese di gestione corrente…), tutta la documentazione richiesta per avanzare richiesta di istituzione Università di Arezzo al Ministero.
A tal fine intendo presentare Atto di Indirizzo nei prossimi Consigli Comunali.»