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Università, la protesta arriva al Cern di Ginevra

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Roma (Adnkronos/Ign) – Continua, e si allarga, la protesta contro la riforma dell'Università proposta dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che domani tornerà in aula per il voto finale. I ricercatori italiani sono infatti saliti a protestare anche sui tetti del Cern di Ginevra.
"Circa 10-15 ricercatori italiani, intorno alle 11 di questa mattina, si sono riuniti davanti alla mensa del Cern e hanno piantato nella neve uno striscione con su scritto 'Con questa riforma il futuro è un buco nero'. Poi alcuni di loro sono saliti su un tetto del Centro Europeo di Ricerche Nucleari di Ginevra". A riferirlo all'ADNKRONOS è l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) che conta un sostenuto numero di ricercatori e scienziati al Cern.
"Noi, studenti, dottorandi e ricercatori italiani al Cern saliamo oggi sul tetto per esprimere la nostra solidarietà a tutti coloro che in Italia stanno difendendo l'università pubblica e la nostra preoccupazione per gli effetti devastanti della riforma Gelmini", afferma un comunicato a firma Alessandro Ferretti di Rete29Aprile. "Se questa riforma passasse – continua la nota – si metterebbe in pericolo il ruolo di leadership nella ricerca che l'Italia ha conquistato con la fatica e la passione di tanti scienziati".
La protesta prosegue anche in Italia in attesa delle manifestazioni annunciate per domani in numerose città.
A Palermo il 'fantoccio della rifoma' questa mattina si è manifestato davanti al rettorato in piazza Marina. Oltre 30 manichini impiccati sono stati apposti nella notte: sui fantocci un cartello raffigurate tutte le varie criticità della ''riforma'' Gelmini: presunta meritocrazia, attacco al diritto allo studio, precarietà, tagli, privatizzazioni, università-aziende. Il prossimo appuntamento è per domani con il 'Blocchiamo tutto day', giornata di blocchi e azioni diffusi e spontanei nella città.
Mentre al Politecnico di Torino è stata organizzata una serata intitolata 'Perché non sia l'ultima notte dell'università pubblica'. L'evento è aperto a tutta la cittadinanza: studenti, ricercatori precari, docenti si confronteranno con rappresentanti della cultura torinese sul futuro dell'università, in vista della ripresa della discussione domani in Parlamento, del ddl Gelmini.
Intanto, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, a margine di un incontro tenuto con il sindaco di Milano Letizia Moratti, ha voluto sottolineare: ''Rispetto la protesta anche se fatico a comprendere la saldatura tra studenti e baroni. Detto questo sono impegnata in una serie di incontri con gli studenti, perché ritengo che se si evita di strumentalizzare, nonostante il clima arroventato della politica, e si spiegano i contenuti del ddl agli studenti evitando pregiudizi e scontri ideologici, credo sia un servizio al Paese''.

Articlolo scritto da: Adnkronos