Home Politica Università, slitta il voto al Senato: riforma in Aula dopo la fiducia

Università, slitta il voto al Senato: riforma in Aula dopo la fiducia

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Roma (Adnkronos/Ign) – La riforma dell'università approvata dalla Camera sara' esaminata dal Senato solo dopo il voto di fiducia al governo previsto per il 14 dicembre. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.
Il Pdl, spiega il capogruppo Maurizio Gasparri, aveva proposto "una discussione immediata gia' la prossima settimana, ma abbiamo preso atto che il presidente del Senato Renato Schifani, ascoltati i pareri degli altri gruppi, ha proposto che sia la conferenza dei capigruppo del 14 dicembre a decidere, anche in ragione della precedenza che ha il ddl stabilita' che ha la sua importanza e del passaggio, su cui noi siamo ottimisti, della fiducia al governo".
Il Pd si e' opposto a che in commissione Istruzione si avviassero delle audizioni sul tema dell'universita'. Per Italia dei valori , dice Felice Belisario, "un governo in crisi politica e morale non poteva forzare la mano". Palazzo Madama, a questo punto, lavorera' fino al 7 per l'approvazione del ddl stabilita' (ma i senatori sono convocati fino all'8), quindi appuntamento al 13 per la discussione sulla fiducia al governo.
Il ministro Mariastella Gelmini però lancia l'allarme: "E' necessario approvare la riforma in tempi rapidi altrimenti si bloccheranno tutti i concorsi per ricercatori e docenti in atto" sottolinea intervenendo a Radio Anch'io.
La Gelmini punta il dito contro l'opposizione che "per motivi di pura propaganda politica, mette a rischio provvedimenti urgenti e indispensabili per l'universita' italiana. Senza l'approvazione rapida del ddl non si potranno bandire posti da ricercatore, non potranno essere garantiti gli scatti di stipendio, non saranno banditi nuovi concorsi''. ''Sono comunque fiduciosa: il 14 dicembre il governo Berlusconi incassera' la fiducia del Parlamento e il ddl diventera' legge entro l'anno".
Oggi intanto gli studenti dell'universita' 'Roma Tre' hanno rivolto un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, consegnandogli una lettera in cui esprimono le loro perplessita' per la riforma del ddl Gelmini. Davanti alla facolta' di Economia, dove il capo dello Stato e' arrivato per un convegno, gli studenti hanno esposto uno strisicone con scritto "Presidente, almeno tu non ci abbandonare".
Napolitano ha assicurato che risponderà agli studenti dopo aver letto il loro messaggio e aver riflettuto.
"In questi mesi -hanno scritto gli studenti nella lettera consegnata al capo dello Stato- giorno dopo giorno abbiamo assistito al tentativo, ormai quasi concluso di distruggere l'unico elemento che davvero ci puo' garantire un futuro: la nostra universita'". Nella missiva indirizzata a Napolitano dal sindacato universitario 'Ricomincio dagli studenti' di Roma Tre, rivolgendosi al capo dello Stato proseguono: "Lei incarna il ruolo piu' importante tra le istituzioni: e' il garante della nostra Costituzione. La legge fondamentale che, tra le Costituzioni europee, e' la piu' bella. Quella Carta che all'articolo 33 tutela e detta le norme generali sull'istruzione e che al suo quinto comma rende autonome le universita' e le accademie considerandole 'istituti di alta cultura'. Ed e' proprio la cultura -continuano gli universitari- cio' che ci preme tutelare; il sapere che ci permette di fare delle scelte e che quindi ci rende liberi, perche' proprio la voglia di liberta' fu il sentimento che uni' i nostri padri costituenti".
"E proprio loro, partigiani della Resistenza, furono consapevoli di quanto fosse importante che ogni essere umano avesse la possibilita' di accrescere la propria cultura, proprio per impedire che l'ignoranza e l'omologazione, madri del fascismo -sottolineano gli studenti- potessero insinuarsi nella nuova vita democratica del nostro Paese". "Noi studenti -continuano- siamo del parere che questa riforma, nei suoi contenuti e nei suoi possaggi fondamentali vada contro questi principi cardine della Costituzione". Per questo motivo, concludono gli studenti, "facciamo appello a Lei, presidente, affinche' il suo ruolo di supremo garnate della Costituzione possa difendere la nostra legge fondamentale e i valori in essa racchiusi, poiche' il giorno in cui essa di svuotera' di tali significati, allora anche del nostro futuro non restera' altro che una bolla di sapone vuota, pronta ad esplodere al primo soffio di vento".

Articlolo scritto da: Adnkronos