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Wikileaks, Clinton: ‘Attacco al mondo intero’

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Washington (Adnkronos/Ign) – La divulgazione di documenti riservati non colpisce solo gli Stati Uniti, ma è "un attacco alla comunità internazionale". Lo ha dichiarato oggi il segretario di Stato americano Hillary Clinton commentando la diffusione dei dispacci diplomatici riservati da parte di Wikileaks. Queste rivelazioni, ha affermato, "sono un attacco alla comunità internazionale, alle alleanze e alle partnership, alle conversazioni e ai negoziati per la salvaguardia della sicurezza nazionale e per lo sviluppo della prosperità economica".
Dicendosi "profondamente rammaricata" per la pubblicazione delle centinaia di migliaia di dispacci inviati dalle ambasciate americane di tutto il mondo, il segretario di Stato Usa ha sottolineato che "non c'è niente di lodevole nel mettere in pericolo persone innocenti e non c'è nulla di coraggioso nel sabotare relazioni pacifiche tra Paesi dalle quali dipende la sicurezza comune".
La divulgazione di notizie riservate pone "un rischio vero per gente reale", ha osservato la Clinton, aggiungendo che i diplomatici americani incontrano giornalisti, attivisti per i diritti umani, leader religiosi in conversazioni che si basano sulla fiducia: rivelare la loro identità può portare a "torture" o anche alla "morte". La Clinton ha sottolineato la "necessità delle informazioni confidenziali" per il lavoro dei diplomatici, aggiungendo che tutti i Paesi devono avere il diritto a conversazioni private franche e schiette sulle questioni internazionali.
Il segretario di Stato Usa ha poi chiarito che non è solo sulla base di questi documenti che vengono prese le decisioni: "La nostra politica estera ufficiale non viene decisa attraverso questi messaggi ha precisato -, ma qui a Washington".
Il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha riferito che Barack Obama non era "lieto" quando è stato informato la settimana scorsa delle rivelazioni in arrivo. "Il presidente ritiene molto importante un governo aperto e trasparente – ha aggiunto Gibbs – ma rubare informazioni riservate e ritrasmetterle è un reato".
La Casa Bianca intanto ha ordinato oggi a tutte le agenzie governative una stretta sulla gestione e le procedure per i documenti riservati, dopo la divulgazione di 250mila dispacci diplomatici su Wikileaks. L'obiettivo, riferisce la Bbc, è di assicurare che i funzionari abbiano accesso solo ai documenti di cui hanno bisogno per il loro lavoro.
"La recente divulgazione irresponsabile di Wikileaks ha portato a significativi danni alla nostra sicurezza nazionale", si legge in una direttiva del direttore dell'ufficio management e bilancio della Casa Bianca, Jacob Lew. ''Ogni fallimento da parte delle agenzie di salvaguardare le informazioni riservate – aggiunge – è inaccettabile e non sarà tollerato".
Ed è stata avviata dalla magistratura americana un'indagine penale sulla pubblicazione dei documenti riservati del dipartimento di Stato da parte di Wikileaks. Lo ha detto l'attorney general americano, Eric Holder, in una breve dichiarazione: "Sono stati commessi dei crimini, e noi stiamo indagando".
Nel primo pomeriggio il sito Wikileaks con i 'cables' dei diplomatici americani nel mondo è tornato accessibile . Il sito aggiornato alla pubblicazione dei primi 220 documenti di una lunga serie avvenuta ieri, non era più consultabile dalla serata di domenica.
Sul sito sono stati pubblicati due diversi documenti provenienti dall'ambasciata americana a Roma. Sono entrambi del 2010, uno del 22 gennaio (alle ore 15.03) e l'altro del 12 febbraio (13.01). Il primo è classificato come 'confidential' e il secondo 'secret/noforn', da non condividere cioè con paesi stranieri.
Nel primo cablogramma si rende conto delle indagini effettuate da una delegazione del Congresso a Roma con il ministero degli esteri e con l'Eni per valutare ''le intenzioni dell'Italia riguardo alle sanzioni contro l'Iran e alle prospettive per una azione multilaterale efficace per rallentare il programma nucleare iraniano'', oltre che conversazioni con esponenti del Pd all'opposizione (Piero Fassino) su ''Iran, ruolo dell'Italia in Afghanistan, il processo di pace in Medio Oriente, Iraq, e questioni di non proliferazione''.
Nel secondo dispaccio si rende conto invece dell'incontro fra il ministro Franco Frattini e il segretario della Difesa, Robert Gates avvenuto l'8 febbraio. Il titolare della Farnesina lamenta che ministri della Difesa e ministri degli Esteri dei paesi della Nato ''non si parlano'', ha testualmente dichiarato Frattini, come si legge nel dispaccio. I primi parlano solo di sicurezza, i secondi solo di questioni come l'agricoltura e l'istruzione, spiega.

Articlolo scritto da: Adnkronos