Home Politica 27 Gennaio, chi dimentica la memoria è complice di nuovi olocausti

27 Gennaio, chi dimentica la memoria è complice di nuovi olocausti

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AREZZO – L’impegno della memoria, ricordare ogni anno che cosa è stata la Shoah nella coscienza di tutti gli uomini liberi, cresce proprio nel momento in cui vengono meno i testimoni diretti di quei tragici momenti.

I sopravvissuti ai campi di sterminio e quanti hanno subìto diverse forme di persecuzione ci stanno inevitabilmente lasciando. E il nostro tempo corre il rischio che, non avendo più tra di noi la testimonianza diretta di chi patì sulla propria pelle la vergogna di quell’atroce esperienza, si rimuova la sofferenza della rivisitazione. Presto si passerà dalla memoria viva alla storia.

Ogni volta che si riaprono quelle pagine, che si rivedono quei fotogrammi in bianco e nero, ci appare sempre più incomprensibile come si possa essere sprofondati in un tale baratro di orrori così crudelmente organizzati. Tra il 30 gennaio 1933, esattamente 78 anni fa, quando Hitler prese il potere in Germania, e l’8 maggio 1945, quando in Europa ebbe fine la Seconda Guerra Mondiale, furono oltre dieci milioni le vittime dello sterminio nazifascista.

E’ un nostro dovere morale conservare la memoria della memoria. E’ un nostro dovere morale trasmettere la memoria della memoria alle nuove generazioni perchè si possa affermare, e forte, il grido “mai più”.

In questo modo, si crea il terreno perché rimanga la decisiva impronta culturale di cui ha particolarmente bisogno questo tempo senza memoria e, in parallelo, far prevenzione contro ogni nuova ulteriore deriva totalitaria.

I campi di sterminio sono finiti, ma altri orrori sono cominciati e conosciamo purtroppo bene che la violenza degli uomini sugli uomini non si è fermata ad Auschwitz, ma macchia di sangue quotidianamente la cronaca in ogni parte del mondo.

Una violenza che spesso nasce dall'indifferenza complice di chi sottovaluta ogni volta il sorgere di nuovi fenomeni di razzismo, intolleranza e xenofobia.